Partendo dal Sei Nazioni, i Bleus vogliono pensare a ciò che sarà nei prossimi mesi
Quattro partite giocate, con un bilancio di tre vittorie e una sola sconfitta. Al netto della mancanza della quinta e ultima partita del Sei Nazioni 2020, la Francia di Fabien Galthiè è stata sicuramente la rivelazione del torneo più antico e prestigioso dell’Emisfero Nord.
Una squadra rinnovata dopo la Rugby World Cup 2019, che ha nella parola “futuro” uno dei suoi mantra. Nonostante la pausa forzata, a causa delle disposizioni sanitarie legate al Coronavirus, negli ultimi due giorni gli elementi del gruppo transalpino si sono comunque ritrovati per chiudere un primo pezzo di cammino insieme ed esporre le loro impressioni.
“Volevamo tutti giocare per far vedere quello di cui saremmo stati capaci contro l’Irlanda – afferma capitan Charles Ollivon – ma ci sono cose che non possiamo controllare. Siamo contenti di aver chiuso il raduno con questo momento che ci consente anche di aprire il nostro focus verso quello che poi sarà in estate quando saremo protagonisti del tour in Argentina (con due sfide ai Pumas, ndr). Vogliamo che ogni passo sia collegato a quello precedente e questo non può che aiutarci”.
A fargli eco, ci pensa coach Fabien Galthiè: “Il vissuto insieme servirà ai giocatori sia individualmente sia collettivamente per creare un percorso di condivisione. Anche se al momento le competizioni sono ferme, questo non ci impedirà di continuare a percorrere la nostra strada, che sarà fatta di lavoro e visione di gruppo: due aspetti su cui non dovremo costantemente focalizzarci”.
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