Nel weekend disputate tre partite di Championship, la seconda lega. Lunedì la Premiership decide se fermarsi o meno
In quest’ultimo fine settimana, il Regno Unito e la decisione del suo governo di non sospendere gli eventi sportivi sono stati ampiamente discussi in tutti gli ambiti. Andando a vedere quello che, rugbysticamente parlando, è successo al di là della Manica, va comunque ricordato che la diffusione del coronavirus ha influito sulla disputa delle partite. Partendo dal livello più alto, non era in programma la Premiership, dato che si sarebbe dovuta giocare la finale di Premiership Cup, la vecchia Anglo-Welsh, tra Sale e Harlequins. È stato però deciso di rinviare la sfida, perché un membro dello staff degli Harlequins ha manifestato sintomi d’influenza.
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Per parlare di rugby giocato serve allora passare alla Championship, la seconda lega, dove il 15esimo turno ha visto disputare tre partite su sei. Questo perché come detto il coronavirus ha colpito anche qui: a causa della diffusione della malattia sull’isola di Jersey, due giocatori della locale squadra (i Reds) si sono messi in auto-isolamento per possibili sintomi, non ancora confermati. La stessa situazione è capitata agli Yorshire Carnegie, con un elemento in quarantena e partita cancellata con gli Ealing Trailfinders. Nessun allarme concreto, ma volontà di evitare rischi, dietro l’annullamento di London Scottish-Hartpury. Sono dunque rimaste in calendario tre sfide, con la giornata che si è aperta con la 15esima vittoria su altrettante partite dei Newcastle Falcons, indiscussa capolista, che ha demolito 41-0 i Bedford Blues. Questo venerdì sera, mentre sabato i Cornish Pirates si sono imposti 30-13 in trasferta sul campo dell’Ampthill, mentre i Doncaster Knights sono stati battuti a domicilio 35-26 da Coventry. Al momento in classifica Newcastle conduce con 71 punti, e un enorme vantaggio di 18 lunghezze sui Trailfinders, mentre a 52 troviamo i Cornish Pirates. Ricordiamo la struttura della Championship, che non prevede la disputa di playoff ma che vede la prima classificata salire in Premiership al posto della 12esima e ultima della lega maggiore. Tutto questo, vista la situazione, entra nel campo del teorico.
Oggi infatti ci sarà una riunione tra tutti i club di Premiership per decidere se fermarsi o meno in seguito alla diffusione del virus. Secondo quanto riportato dalla BBC, le ipotesi al vaglio per lo stop sono due: la sospensione di un mese, oppure come chiede qualche club, la proposta è di fermare tutto per 10-12 settimane. C’è anche in campo la possibilità di continuare a giocare, in attesa che il governo decida di fermare gli eventi sportivi, cosa che ancora non è successa nel Regno Unito. Qualora si sospendesse tutto, la Premiership andrebbe quindi ad aggiungersi alla sempre più lunga lista di tornei fermati dal coronavirus, e all’inizio di questa settimana dovrebbe conoscersi anche il destino delle Coppe europee, con l’EPCR che annuncerà cosa fare con i quarti di finale di Champions e Challenge Cup, per ora in calendario nel weekend che va dal 3 al 5 aprile.
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