Il flanker sudafricano si è salvato dall’amputazione grazie alla prontezza del medico degli Stormers
Il rugby ha rischiato di perdere per sempre una delle sue stelle a livello mondiale: si può sintetizzare così la clamorosa rivelazione fatta su Pieter-Steph du Toit, nazionale sudafricano e fresco vincitore del premio di giocatore dell’anno nel 2019. Dopo la partita tra Stormers e Blues dello scorso 29 febbraio, du Toit (rimasto in campo tutti gli 80 minuti) ha riportato un problema ad una gamba.
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Il medico dei sudafricani, Jason Suter, ha raccontato i concitati momenti vissuti appena dopo la gara: “Il suo ematoma è diventato una rarissima sindrome compartimentale acuta. È un caso estremamente difficile da vedere, ne sono stati registrati solo 43 in tutto il mondo prima di questo”. Questo infortunio può avere effetti devastanti, perché se non si interviene immediatamente la gamba perde l’afflusso di sangue e va amputata. Sempre Suter: “15 minuti dopo il fischio finale ci siamo accorti del problema e abbiamo portato immediatamente du Toit in ospedale, dove grazie a un chirurgo vascolare è stato operato durante la notte. È un infortunio estremamente raro da vedere, ma grazie al fatto che hanno scaricato subito la pressione del sangue, siamo stati in grado di evitare danni maggiori come l’amputazione”.
Anche Jon Dobson, head coach degli Stormers, è intervenuto sull’argomento, ringraziando innanzitutto la prontezza di Suter, e che se non fosse stato per lui probabilmente la carriera del suo giocatore sarebbe già finita. Adesso la situazione è completamente sotto controllo, e si stima che du Toit potrà tornare ad allenarsi fra circa tre mesi. Tutto questo grazie alla prontezza del Dottor Jason Suter.
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