L’ex apertura degli Springboks ha intrapreso una nuova vita lavorativa, anche se conserva legami ovali e un rimpianto
La carriera internazionale con il Sudafrica, la maglia del Racing92 e un ritiro arrivato a soli 28 anni a causa dei problemi fisici derivanti da una serie di concussion subite. Pat Lambie ha smesso di giocare da più di un anno ormai è a distanza di tutto questo tempo ha trovato la forza e il modo di raccontare quello che fa ora.
“Attualmente – ha rivelato al sito RugbyRocks.com – sono tornato in Sudafrica e dopo aver avuto un bambino, ho perfezionato dei cambiamenti nella mia vita. Seguendo le orme di mio padre sono entrato a far parte di un gruppo immobiliare che si occupa di costruzioni e servizi per le residenze, ma non ho abbandonato il rugby: faccio il consulente tecnico degli Sharks”.
Poi continua, invece, facendo riferimento al gioco e alla Rugby World Cup 2019: “Non possono negarlo – ammette – l’anno scorso è stato difficile per me, i Mondiali sognavo di giocarli con gli Springboks. Vedendo anche come è andata…(fa un chiaro riferimento alla vittoria degli uomini di Erasmus, ndr), ma ho trovato il mio posto nel mondo”.
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