Dopo che la federazione ha deciso di cancellare il resto del campionato domestico, ha attivato un sostegno economico per le società
La federazione scozzese ha deciso la scorsa settimana che la presente stagione agonistica non ricomincerà. Tutti i campionati di competenza a cominciare dal Super6, il campionato domestico scozzese, sono stati cancellati per tutelare la salute di giocatori, staff e pubblico, e per impedire ai disagi causati dalla situazione attuale di incidere sulla prossima stagione.
La Scottish Rugby Union, inoltre, ha deciso di formare il Club Hardship Fund, un fondo economico dedicato a sostenere le società affiliate che incontreranno nei prossimi mesi difficoltà economiche. L’attuale situazione, infatti, mette in difficoltà non solo i club professionistici, ma anche le squadre semipro o amatoriali, i loro allenatori e i loro giocatori.
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Entro la fine di aprile i club potranno richiedere alla federazione un massimo di 5.000 sterline da utilizzare nel periodo che intercorre fra il 15 marzo scorso e il prossimo 31 luglio, ovvero l’ammontare di tempo che separa le società dall’inizio della prossima stagione e durante il quale ci potrebbero essere le maggiori difficoltà.
Il fondo prevede di sostenere i club nel pagamento dello staff amministrativo e tecnico sia part time che full time, di eventuali mutui o prestiti inerenti alle strutture sportive, dei costi di mantenimento del terreno e nel far fronte a una serie di altre possibili spese.
Anche la Rugby Football Union, la federazione inglese, sta studiando le modalità per dare un sostegno economico ai propri club dopo aver interrotto e cancellato la stagione, almeno per quanto riguarda i campionati a gestione federale (esclusa la Premiership, quindi). Nessuna misura è però entrata per il momento in vigore, così come altrettanto è successo in Galles e in Irlanda.
Le federazioni di Francia e Italia non hanno finora decretato la conclusione di nessuno dei loro rispettivi campionati nazionali.
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