Uno dei leader degli All Blacks e il veterano inglese esprimono il loro punto di vista avvicinando proprietari e tesserati
In tutta Ovalia uno degli argomenti di maggiore attualità, stante il blocco dei campionati in tutto il mondo, è quello relativo agli stipendi dei giocatori e ai possibili tagli che molti di loro potrebbero subire. Dopo alcune giornate di silenzio per lasciare spazio ai proprietari dei club, oggi a parlare dai due emisferi sono stati il tallonatore degli All Blacks Dane Coles e l’utility back dell’Inghilterra Jack Nowell.
Cosi si è espresso l’avanti: “E’ inevitabile, vedendo quello che sta succedendo in Nuova Zelanda, una riduzione del nostro salario – ha affermato al New Zealand Herald – i giocatori, ma questa è solo una mia opinione (che però da quanto riportano i media locali è molto influente, visto il carisma e l’esperienza di Coles), devono preparasi a questo scenario. Nessuno di noi vuole mettere in difficoltà la Federazione e di conseguenza questo sport nel paese. Mi auguro che tutti facciano la loro parte.
Il campionato nazionale? Tutti abbiamo sempre voglia di fare qualcosa, ma senza l’ok del governo non possiamo prenderci alcun rischio, anche perchè stiamo parlando della salute delle persone. Vedendo l’evoluzione della situazione – conclude – non credo torneremo a riunirci e a giocare molto presto, ma lo reputo giusto: non dimentichiamoci che al momento c’è qualcosa di molto più importante di cui occuparci che non sia il rugby”.
Dall’Inghilterra, invece ecco il trequarti: “Al momento non sappiamo quale sarà la soluzione – esordisce Nowell – e che tipo di soluzione Exeter (club a cui è legato contrattualmente, ndr) ci proporrà, ma è chiaro che dobbiamo essere realistici e pensare che la Premiership non ha le finanze della Premier League di calcio; quindi ci aspettiamo un taglio degli stipendi, anche se a qualcuno non farà piacere.
Quando tutto questo sarà finito, vogliamo avere una squadra di rugby di cui tornare a fare parte. Personalmente mi trovo qui da quando avevo 16 anni e ovviamente sosterrò il club. Vorrei, vogliamo, che al termine del problema ci siano dei club attivi e una Lega che possa garantirci di giocare.
Sul futuro? Non possiamo escludere nulla, al momento è stato tutto rinviato e non dobbiamo nasconderci l’ipotesi che la stagione possa essere finita qui. E’ arrivato il momento di mettere il rugby in prospettiva rispetto alla vita, non credete?”.
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