Riviviamo (senza spoiler) Australia-Nuova Zelanda del luglio 2000, considerata “the greatest test match ever played”
Una caratteristica del mondo sportivo, indipendentemente dalla disciplina trattata, è quello di fare delle classifiche. Il giocatore più forte, quello che ha segnato più punti, quello maggiormente capace di fare la differenza e tanti altri aspetti. Ma se prendessimo in considerazione un’intera partita, quale potremmo considerare come la più bella di sempre? Due tra le più prestigiose testate che scrivono di Ovalia (l’inglese Guardian e il New Zealand Herald), non hanno dubbi a riguardo: la scelta cade su Australia-Nuova Zelanda del 15 luglio 2000, prima partita del Tre Nazioni di quell’anno. Vogliamo provare a raccontare la sfida senza parlare del risultato finale, ma solamente presentandovela e sottolineandone alcune caratteristiche, per far si che, chi non si ricorda come andò, abbia la possibilità di gustarsela guardando gli highlights pubblicati in fondo alla pagina. Prima della gara venne suonata e intonata dal pubblico Waltzing Matilda, popolarissima in Australia e utilizzata fino alla Coppa del Mondo 2003. (Il video seguente non riguarda una partita di rugby ma permette di riascoltarla)
Partiamo dal contesto: irripetibile e, questo con certezza assoluta, da record. Mai nessuna partita di rugby è stata vista da così tanti spettatori e difficilmente questo record potrà essere battuto. Furono 109.874 i paganti per Australia-Nuova Zelanda, che si giocò a Sydeny in quello che oggi chiamiamo ANZ Stadium, ma che a pochi giorni di distanza da quel 15 luglio avrebbe ospitato la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici del 2000. Per questo motivo fu creata una struttura semplicemente gigante, con delle tribune extra che andavano sopra le attuali “curve”. Spazi aggiuntivi che l’anno seguente vennero smontati, facendo scendere la capienza da 110.000 agli attuali 82.500, rendendo impossibile raggiungere di nuovo quei numeri nello stesso impianto. Un numero record di tifosi fu dunque testimone della partita, battendo il vecchio primato di 104.000 per Scozia-Galles del 5 Nazioni 1975.
Scendendo in campo poi, troviamo due squadre in un momento decisamente diverso della loro storia. L’Australia era Campione del Mondo in carica, dopo il successo nell’edizione 1999, e presentava al via nove titolari (Harry, Foley, Giffin, capitan Eales, Wilson, Gregan, Larkham, Roff e Herbert) del trionfo di pochi mesi prima a Twickenham contro la Francia. Inoltre gli aussies lanciavano nella competizione un giovanotto, tal Stirling Mortlock, che farà decisamente bene nella sua carriera in Nazionale. Dall’altra parte del campo c’erano degli All Blacks ancora furiosi per l’eliminazione in semifinale al recente Mondiale, beffati da una grande Francia. Wayne Smith era all’esordio come commissario tecnico, Todd Blackadder il nuovo capitano al posto di Randell, e nel XV di partenza c’era un triangolo allargato tra i più forti della storia ovale: ala sinistra Jonah Lomu, ala destra Tana Umaga, estremo Christian Cullen. Tre nomi semplicemente leggendari, con Lomu che purtroppo si stava avviando alla fine della sua prima parte di carriera (quella sicuramente migliore) e che a breve sarebbe stato condizionato dai problemi ai reni che gli costeranno poi la vita nel 2015.
Queste le formazioni al via, agli ordini dell’arbitro sudafricano Andrè Watson:
Australia – Latham; Mortlock, Herbert, Little, Roff; Larkham, Gregan; Williams, Wilson, Connors, Eales, Giffin, Dyson, Foley, Harry.
Nuova Zelanda – Cullen; Umaga, Ieremia, Alatini, Lomu; Mehrtens, Marshall; Cribb, Robertson, Randell, Maxwell, Blackadder (capt), Meeuws, Oliver, Hoeft.
Con tutti questi ingredienti è davvero tutto pronto per un grande spettacolo. Restate incollati al video fino alla conclusione della partita, perché le emozioni di questa sfida sono semplicemente incredibili.
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