Il capitano azzurro sottolinea i temi caldi del momento: il possibile proseguimento della stagione professionistica e la questione compensi dei giocatori
Luca Bigi non avrebbe voluto incominciare così la propria era da capitano della nazionale italiana. Dopo sole tre partite del Sei Nazioni 2020, infatti, gli Azzurri sono stati costretti a fermarsi, prima bloccati nella loro trasferta in Irlanda e poi fermati prima di Italia-Inghilterra a Roma, ultima giornata del Torneo che nessuna squadra ha potuto disputare.
“Quando abbiamo giocato con la Scozia non c’era ancora la percezione di quello che stava per succedere in Italia” ha raccontato il capitano azzurro in un’intervista a Il Mattino.
“Eravamo a conoscenza dei pericoli potenziali. Lo staff medico ci aveva già invitato ad utilizzare una serie di precauzioni sanitarie maggiori.”
Il prossimo futuro è un punto di domanda sia per le Zebre, la franchigia dove milita Bigi, che per la nazionale: “Difficile dire che succederà. Delle decisioni dovranno essere prese rapidamente. Nel rugby è arrivato lo stop per il campionato domestico, ma non ancora per il Pro14 e neppure per i test internazionali di luglio. Ci sono anche le partite del Sei Nazioni che sono state posticipate e che non sappiamo se verranno giocate oppure no.”
Il problema, spiega il tallonatore emiliano, non è solo quando si potrà ricominciare, ma anche come. Da una parte le società stanno attraversando un periodo di grande difficoltà con la chiusura della stagione e, in tanti casi, l’interruzione delle sponsorizzazioni. Un problema che colpisce soprattutto lo sport di base, quello amatoriale, le fondamenta del movimento. Dall’altra ci sono i giocatori, soprattutto a livello professionistico, che devono affrontare uno stop senza precedenti.
“Un mese di inattività professionale è tanto. Un conto è allenarsi, un altro giocare. Bisogna ritrovare automatismi che si sono perduti, lavorare sull’intensità.”
Insomma, non è che di punto in bianco ci si può aspettare che Bigi e compagni tornino in campo senza un adeguato periodo di preparazione. Bigi, inoltre, ha affrontato anche la questione della riduzione stipendi, una misura già adottata in molti contesti, in altri paesi o in altri sport.
“E’ una questione che stiamo affrontando. Lo stiamo facendo a livello di federazione e di associazione giocatori. Siamo alla ricerca di una soluzione condivisa da tutti. Dipende molto dal fatto che la stagione si chiuda qui oppure no.”
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