L’apertura potrebbe tornare in nazionale. I rapporti col tecnico stanno migliorando
Quando l’ovale ricomincerà a prendersi la scena, la nazionale scozzese nel suo motore potrebbe tornare ad avere Finn Russell. E’ questa la notizia che arriva direttamente da Oltremanica, dove sono in corso le prove di disgelo caratteriale fra il mediano d’apertura e il tecnico Gregor Townsend.
Dopo l’allontanamento del trequarti, avvenuto nel mese di gennaio a poco più di una settimana dall’inizio del Sei Nazioni 2020, varie dichiarazioni sono state rilasciate sulla vicenda, con ognuna delle parti impegnata a tirare l’acqua al suo mulino. Ora però la situazione sembra essere mutata: “Dobbiamo venirci incontro entrambi – ha affermato a RugbyPass – ma penso che il livello di comprensione fra me è Gregor ora sia cambiato in meglio, ora siamo più vicini”.
La partita contro la Francia
C’è un segnale che fa capire che i rapporti fra la componente tecnica e il numero dieci stiano sensibilmente migliorando: Finn Russell infatti, nel giorni precedenti a Scozia-Francia (partita poi vinta dai Braveheart, ndr), ha avuto una videoriunione con lo staff di Townsend nel quale aiutava gli assistenti a preparare al meglio la sfida con i Bleus, vista la sua esperienza nel Top14 col Racing92: “Ho parlato sia con lo staff sia con Gregor: con lui avevamo stabilito che fosse comunque meglio che per l’ultima partita del Sei Nazioni non fossi convocato, in modo di aprire un nuovo capitolo nei successivi Test Match.
La soluzione migliore per tutti: quando potremo ricominciare, ci sentiremo e stabiliremo il da farsi. Sicuramente guardavamo all’estate, ma ora ci sono troppe cose da sistemare e da capire in una stagione non facile”.
Scozia: Townsend, Cockerill e Rennie si tagliano lo stipendio del 25%
In merito alla politica del taglio degli stipendi proseguono intanto le azioni da parte di molti dei protagonisti ovali. L’allenatore della nazionale e quelli delle franchigie scozzesi Edimburgo e Glasgow hanno deciso in maniera unitaria di decurtarsi il 25% dello stipendio dai loro accordi economici, mentre il CEO federale Mark Dodson si è tolto il 30% del salario.
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