Il veterano, ritiratosi dalla carriera internazionale, fotografa quello che sta avvenendo nella sua nazione a livello ovale
In Australia il rugby sta vivendo un momento di caos incredibile. All’interno della Federazione e fra le parti coinvolte è un tutti contro tutti in merito ai provvedimenti da prendere per cercare di tenere in piedi, con grandi sforzi e sacrifici, il movimento.
Nell’occhio del ciclone c’è il CEO Raelene Castle che, nonostante la scelta di tagliarsi lo stipendio, rischia addirittura il licenziamento a causa di numerosi contrasti con colleghi, giocatori e media.
In sua difesa è intervenuto però uno dei grandi nomi del rugby wallabies, quel Will Genia che ritiratosi dall’attività internazionale al termine della Rugby World Cup 2019 per andare poi a giocare in Giappone non le ha mandate a dire: “Sono incredibilmente triste per due aspetti – ha affermato – il primo è legato alle difficoltà economiche di chi si occupa di rugby nel nostro Paese, il secondo invece riguarda le faide che si stanno verificando in questi giorni. Vedo gente attaccarsi, puntare il dito contro Raelene Castel, anzichè collaborare per cercare di risolvere i problemi”.
Poi prosegue parlando di campo: “Qui vedo solo gente pronta a buttarsi l’un con l’altra sotto un treno, proprio il contrario di quelle che sono le immagini più significative del nostro sport.
Da ritirato voglio dire invece che notavo un certo entusiasmo invece per l’arrivo di Dave Rennie – che ora è a rischio, ndr – e del suo coaching staff: la vicenda Folau è stata messa definitivamente alle spalle, un nuovo gruppo di lavoro valido. Si stavano mettendo in atto cose giuste per la nazionale e per il set-up delle franchigie nel Super Rugby”.
Nell’ultima assemblea generale, Rugby Australia ha dichiarato un debito di circa 5.343.472,42 milioni di euro.
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