Ma poi, svela l’head coach, la psicologa della squadra ha risolto la situazione
A Treviso, durante il ritiro dell’Inghilterra in preparazione alla Rugby World Cup la scorsa estate, c’è stato un momento in cui tutto sembrava mettersi per il peggio. L’apice della tensione venne toccato nel momento in cui Ben Te’o e Mike Brown si presero a ceffoni, giocandosi le reciproche carte di comparire al mondiale nipponico.
Ma la zuffa fra i due era solamente la manifestazione esterna di una situazione complicata che si viveva nel camp inglese.
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“Abbiamo avuto un periodo di grossa mancanza di coesione – ha raccontato Eddie Jones a The Magic Academy, un podcast inglese sulla pala ovale – Ad un certo punto in Italia sembrava che la nostra preparazione alla World Cup dovesse implodere.”
I giocatori avevano ferite aperte risalenti alla precedente coppa del mondo, che si erano ripresentate dopo il pareggio per 38-38 contro la Scozia al Sei Nazioni, partita nella quale gli inglesi avevano gettato un vantaggio di 31 punti. Poi, però, è arrivata la cavalleria e la situazione si è risolta in maniera positiva.
Secondo Jones, i meriti sono da attribuire a Corinne Reid, la psicologa della squadra, in precedenza già consulente della nazionale femminile australiana di hockey su prato vincitrice delle Olimpiadi del 1996 e del 2000.
“In due sessioni con la squadra è stata in grado di andare in profondità e occuparsi di cose risalenti alla World Cup del 2015 che non erano state risolte. Non avevo mai visto nessuno entrare in una stanza e comprendere così in fretta le relazioni fra i presenti.”
“Da quel momento siamo riusciti a lavorare sull’essere una squadra migliore e più coesa.”
Jones ha recentemente firmato un prolungamento di contratto fino alla prossima Rugby World Cup, nel 2023.
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