Il centro gallese, che oggi gioca negli Stormers, è tornato a casa e ha messo a frutto la propria laurea in medicina
Jamie Roberts, 94 caps con la nazionale gallese e attualmente centro in forza agli Stormers, la franchigia sudafricana del Super Rugby, stavolta è in prima linea.
No, non quella fatta da un tallonatore e due pilone, ma quella costituiti da medici e infermieri per la lotta contro la pandemia. Roberts è dottore in medicina e, tornato a casa prima dell’inizio del lockdown, si è messo a disposizione del National Health Service britannico.
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“Ho vissuto gli ultimi tre mesi a Città del Capo, ma poi il rugby è stato posticipato in maniera indefinita e sono tornato nel Regno Unito – ha raccontato l’ex Lion – Ho pensato di poter fare la mia parte in questa sfida, dando una mano qui a Cardiff, dove ho fatto il tirocinio.”
Roberts, nonostante la laurea, non ha mai fatto il medico di professione. Ha messo tuttavia a disposizione braccia e cervello: “Non farò nessun tipo di lavoro che richieda abilità specifiche, ma sarò in reparto a fare del lavoro basilare. Il mio ruolo qui è aiutare a motivare lo staff, mandare il giusto messaggio al pubblico.”
“Abbiamo tutti una parte da giocare nel risolvere questo problema: per quanto insignificante possa sembrare il tuo ruolo, abbiamo tutti un ruolo importante.”
“Quindi qualunque cosa io possa fare per aiutare il nostro staff al quartier generale o in prima linea, sono pronto a fare la mia parte. E spero che il mio background medico aiuti.”
Intanto, a Roberts si unisce anche Petrus du Plessis, assistente allenatore/giocatore dei Glasgow Warriors, che ha annunciato sui social di essersi registrato presso il National Health Service come fisioterapista respiratorio, per contribuire anch’egli alla risoluzione dell’emergenza.
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