L’allenatore australiano siederà sulla panchina dei britannici sino al 2023
Eddie Jones e l’Inghilterra: un matrimonio che alla fine si è deciso, con soddisfazione da entrambe le parti, di proseguire sino al 2023, quando in Francia si giocherà la Rugby World Cup. Ma come mai, se durante il quadriennio chiusosi con la finale iridata di Yokohama, si ipotizzava un possibile divorzio fra il tecnico e la Federazione Inglese poi si è arrivati a un felice rinnovo?
La mancanza di alternative
Non è il principale aspetto, ma uno di quelli che ha concorso alla decisione finale: La RFU si era anche guardata intorno, senza riuscire però a trovare margini per eventuali trattative. Steve Hansen e Warren Gatland per ragioni familiari o di carriera sono spariti dalla griglia, così come due possibili alternative “interne”: Rob Baxter e Mark McCall, rispettivi coach di Exeter e dei Saracens, i quali però hanno ribadito a più riprese di essere felici di guidare le loro realtà e di non pensare in questo momento a un salto nel buio per la costruzione di una carriera internazionale.
Le abilità di Eddie Jones
Il tecnico nativo della Tasmania sa lavorare su tutti gli aspetti a cui un allenatore moderno deve badare: è un mago della comunicazione, e non ha paura di alzare il livello dei mind games, ha empatia coi giocatori, in un gruppo che dal 2015 al 2019 è cambiato parecchio vivendo un sacco di rivoluzioni interne nella sua leadership, sa proporre cose sempre diverse sul campo: la macchia della Fox subita dall’Italia resterà nella memoria di tanti se non tutti ma va ricordato che gli inglesi in numerose circostanze hanno sfoderato soluzioni tattiche variegate per superare gli avversari.
Le clausole contrattuali
Il passaggio della fase a gironi del Mondiale, dal punto di vista puramente contrattuale, ha garantito a Jones il rinnovo degli accordi, come previsto sino al 2023.
La percentuale di vittorie, lo staff e il gruppo formato
Da quando è un allenatore internazionale, Eddie Jones ha ottenuto più del 70% di vittorie nelle partite disputate dalle squadra da lui allenate: questo ne fa sicuramente un tecnico dal valore assodato. Oggi inoltre si è circondato di uno staff di primo livello, formato da Simon Amor per i trequarti, Matt Proudfoot per gli avanti e John Mitchell per la difesa, il che ne rafforza il suo status. Da addizionare a questo c’è anche una base di giocatori, a lui molto legata, che potrà garantire continuità: Luke Cowan-Dickie, Ellis Genge, Maro Itoje, Sam Underhill, Tom Curry, George Ford, Elliot Daly, Anthony Watson, Manu Tuilagi e Owen Farrell.
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