Il numero 10 è tornato nel dettaglio su un’azione della semifinale mondiale contro l’Inghilterra: un raro spaccato di cosa significa giocare a tale livello
Non è così frequente che un giocatore torni nello specifico su dei dettagli approfonditi di una partita. Questa settimana, però, Richie Mo’unga lo ha fatto, offrendo uno spaccato preziosissimo di quello che significa essere in campo in una semifinale mondiale come quella che il numero 10 degli All Blacks ha perso solamente qualche mese fa contro l’Inghilterra: una delle più belle e affascinanti partite non solo del mondiale, ma degli ultimi anni.
Durante l’ultima puntata del Will Greenwood Podcast prodotto da Sky Sport, il neozelandese è ritornato su un episodio dei primi minuti della partita, quando Elliot Daly lo ha superato, generando un profondo break che avrebbe poi portato l’Inghilterra alla prima meta della partita.
“Non saprei dire un momento esatto nel quale mi sono reso conto che non sarebbe stata la nostra partita, ma posso condividere qualcosa che mi ha sorpreso.”
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“Per tutta la World Cup in difesa ho ricoperto il ruolo di centro, quindi mi sono spesso trovato a difendere sulle parti laterali del campo. La settimana precedente, contro l’Irlanda, avevo avuto un discreto successo nel leggere i movimenti della linea avversaria e quindi portare su una salita difensiva piuttosto rapida. Contro l’Inghilterra, alla loro prima rimessa laterale, vengono a penetrare nella parte centrale del campo.”
“Guardo davanti a me e vedo che c’è Ford, c’è Daly e c’è Watson. Jonny May sta arrivando dall’interno. Penso che giocheranno con un possibile finto penetrante stretto e con un eventuale passaggio dietro. E’ un quadro che avevo già visto, nei video e nella preparazione della partita. Solo che mentre mi preparo a leggere la situazione, se il pallone andrà stretto davanti o dietro la schiena, Ford spara questo passaggio veloce che mi passa davanti e viene preso da Daly. A quel punto era al mio esterno, troppo lontano perché potessi prenderlo.”
Really cool, honest insight from Richie Mo’unga. Jonny May coming around from the blindside wing threatens that ‘second man play’ he is talking about before George Ford hits Elliot Daly: https://t.co/kTZ0vQ8lS3 pic.twitter.com/q7P0LLCaow
— Charlie Morgan (@CharlieFelix) April 14, 2020
Sugli sviluppi dell’azione Manu Tuilagi sarebbe riuscito poi a segnare il primo vantaggio per gli uomini in bianco. Nonostante Mo’unga avesse decifrato una possibile situazione, gli eventi si sono poi modificati in un tale batter d’occhio che non ha potuto rimediare al proprio errore di valutazione. Un errore dovuto, per di più, allo studio e alla preparazione dell’incontro, e alla contropreparazione effettuata dagli inglesi in settimana, pronti a mettere in campo una variante offensiva fin lì poco utilizzata.
“Mi ricordo che quando hanno segnato me ne stavo lì a pensare: cavolo, ben giocata. Non c’era rabbia, ma mi ha colpito quanto ci fosse dietro quell’azione: sapevano che sono un buon difensore, bravo a leggere le situazioni in cui il pallone va dietro la schiena del finto penetrante. Pazzesco, mi sono detto, questa sì che è una squadra di livello mondiale, con giocatori di livello mondiale.”
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