Il CEO del Pro14 Martin Anayi si dichiara fiducioso di completare la stagione

Le dichiarazioni ottimistiche sembrano però contrastare con la realtà e con le sue stesse parole

Martin Anayi

Martin Anayi – ph. R. Bregani

Il Pro14 torna a sperare? Potrebbe essere questa la sensazione dopo aver letto le dichiarazioni rilasciate all’Irish Times da Martin Anayi, chief executive del torneo celtico. Ma, lo diciamo subito, le perplessità non sono poche, così come i problemi che le squadre stanno affrontando in questo momento e verosimilmente nelle prossime settimane, per voler sfoggiare lo stesso ottimismo del CEO del Pro14. Anayi ha riferito di come siano stati elaborati praticamente tutti i piani possibili per riprendere a giocare ed assegnare il titolo di Campione per la stagione 2019/20.

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Nei giorni scorsi si era fatta l’ipotesi di disputare solamente la finale tra le due leader di Conference (Leinster e Edimburgo), mentre ora, secondo le parole di Anayi, si apre addirittura la possibilità di una finestra di gioco di 8 settimane, tra luglio e settembre. Ma come funzionerebbe questa ultima e ambiziosa possibilità? In sostanza si disputerebbero due derby consecutivi (per l’Italia e la Scozia doppia sfida Zebre-Treviso e Glasgow-Edimburgo, per Irlanda e Galles con quattro squadre due sfide tra le selezioni locali) prima di passare ai playoff, che sarebbero mantenuti con tre turni come previsto. Va specificato che le partite non giocate (quelle in calendario dalla 14esima giornata) verrebbero considerate come 0-0 con due punti a testa in classifica. Tutto questo verrebbe comunque disputato, almeno inizialmente a porte chiuse, prima di valutare la situazione e considerare qualche tipo di apertura al pubblico. Si considera anche l’ipotesi di partite infrasettimanali, qualora le settimane fossero poche e ci fosse bisogno di stringere i calendari, andando a toccare un tasto che nel mondo del rugby professionistico praticamente mai nessuno ha sfiorato, violando la “sacralità” della singola gara nel weekend.

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Martin Anayi inoltre afferma “In questo momento sono molto più fiducioso rispetto a qualche settimana fa. Se prima non vedevo possibilità per ripartire, adesso dopo gli ultimi sviluppi a livello medico potrebbero allentarsi i lockdown, e quindi ci sarebbe la possibilità di giocare. I tempi sarebbero allungati, e ci terremmo luglio, agosto e eventualmente settembre, per chiudere la stagione”. La cosa più importante dovrà comunque essere la sicurezza, da garantire ai massimi livelli, dunque è complicato al momento fare ipotesi ben precise.

Quello che lascia più perplessi, al di là del ritrovato ottimismo del CEO del torneo, sono le contraddizioni che emergono dalle sue stesse parole man mano che si avanza nell’intervista. Anayi infatti afferma che, a differenza di Top14 e Premiership, il Pro14 aggiunge uno step di difficoltà in più per poter ripartire: i viaggi. Dato che le squadre in campo provengono da quattro nazioni diverse, e questa è sicuramente una cosa da tenere in considerazione nell’ottica di una ripartenza. A nostro avviso non è pensabile che due derby per riaprire i giochi (nel caso di formato “lungo”) e rimandare di due settimane le trasferte internazionali possa rappresentare una valida e sicura soluzione. Tutto questo ipotetico  piano poi – sempre nelle parole di Anayi – si dovrebbe anche incastrare con le partite del calendario internazionale che ancora dev’essere definito da World Rugby, e con quelle della (prossima) stagione 2020/21 del torneo che lui stesso amministra. Insomma, i problemi sembrano essere ancora molti: viene sempre fatto riferimento, da tutti, al fatto che si tornerà in campo solamente quando ci saranno le massime condizioni di sicurezza, quindi è lecito pensare che il Pro14 dovrà aspettare ancora prima di sentenziare qualcosa sulla chiusura (o meno) di questa complicata stagione sportiva 2019/20.

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