In Francia pensano a come assegnare i titoli dei due campionati professionistici, in attesa di una decisione
In Francia proseguono le manovre per provare a salvare la parte apicale della stagione (l’unico dato certo è che ormai sarà impossibile disputare tutte le partite ancora in programma. Escludendo la post season, ne mancherebbero 63 in prima divisione e 56 in seconda) dei due massimi campionati, il Top14 e il Pro D2. Questo al netto delle ultime misure prese dal governo, che ha prolungato il lockout fino all’11 maggio e fatto presente come non ci potranno essere eventi pubblici a porte aperte almeno sino al 15 luglio. Dopo aver deciso, la scorsa settimana, che se la stagione non venisse terminata non ci saranno punti di bonus o malus per le squadre nel 2020/21, mercoledì le 30 squadre professionistiche hanno avuto un nuovo meeting dal quale sono emersi due scenari percorribili.
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Come riportato dall’Equipe, la prima di queste due opzioni prevederebbe una ripresa delle competizioni tra fine giugno e inizio luglio, direttamente con le semifinali e la finale in calendario il 18 luglio. La seconda possibilità disegna una fase finale del campionato ad agosto, con un formato ancora da definire e una possibilità quantomeno curiosa: che le squadre impieghino già i roster pensati per la prossima stagione. Attorno a questa seconda possibilità si discute sull’ipotesi di portare a termine dei playoff completi – partendo dalla classifica attuale -, con barrage, semifinali e finale per l’assegnazione del Bouclier de Brennus.. Si è anche pensato al prossimo campionato, indicando nel 5 settembre (in ritardo, ovviamente, rispetto agli avvi di torneo usuali) la possibile data della prima giornata del ’20/’21, il che praticamente metterebbe le squadre in corsa per il titolo nella condizione di giocare ininterrottamente dall’estate, tuffandosi direttamente nella stagione successiva.
Una decisione definitiva, come comunicato dalla stessa LNR, sarà comunque presa solo alla fine del mese di aprile, anche in base alle raccomandazioni sanitarie. Anche perché, al di là della mera questione covid, quando arriverà l’11 maggio, con la fine dell’attuale lockout previsto dal governo, i giocatori saranno stati fermi per 8 settimane, avendo smesso di allenarsi lo scorso 17 marzo, e non sarà affatto semplice riattivarli in tempi brevi (si parla di almeno 6, se non 8, settimane, per riportare tutti in condizione).
Paul Goze, presidente della LNR, ha spiegato come il desiderio sia quello di giocare le fasi finali della stagione ’19/’20, ma solo nel caso sia possibile rispettare tutte le indicazioni sanitarie governative, e riservandosi il tempo necessario per prendere una decisione definitiva.
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