E il voto decisivo per l’elezione del nuovo presidente potrebbe essere proprio quello della federazione figiana
La lotta per la presidenza di World Rugby fra Bill Beaumont e Agustin Pichot sembra davvero in bilico. Secondo quanto riportato dal New Zealand Herald, le previsioni di voto per l’uno o l’altro candidato vanno verso l’equilibrio. L’ago della bilancia potrebbe essere la decisione della federazione figiana, passata dal sostegno incondizionato a Beaumont a una posizione incognita nel corso delle ultime 48 ore.
Un passo indietro: domenica il Times pubblica una serie di accuse di discriminazione nei confronti di Francis Kean, membro del consiglio di World Rugby in rappresentanza della Fiji Rugby Union e candidato ad un posto nel comitato esecutivo. Un personaggio ambiguo, con una fedina penale non esattamente limpida. World Rugby annuncia immediatamente di aver avviato un’indagine sui fatti, tanto che già martedì Kean, anticipando eventuali spiacevoli sviluppi, si è dimesso dalla sua carica.
La candidatura al comitato esecutivo è stata ritirata, ma la Fiji Rugby Union non ha potuto rimpiazzare il proprio delegato con un nuovo nome, in quanto scaduti i termini per la presentazione. Un accadimento dal quale discendono due conseguenze: la prima è quella di lasciare sette candidati al comitato esecutivo, tanti quanti i posti a disposizione, per cui non ci sarà bisogno di nessuna votazione; la seconda è di diminuire drasticamente la possibile influenza della federazione figiana sulle prossime decisioni della federazione internazionale, riducendo così notevolmente il potere di advocacy della FRU sui temi più cari, come ad esempio gli incassi dei test internazionali giocati nell’emisfero nord.
Ora, il voto delle Fiji appare di nuovo in ballo. Il nuovo delegato, il CEO John O’Connor, potrebbe ricevere mandato di abbandonare il campo di Beaumont per passare a sostenere Pichot. Con il primo, le Fiji si allineerebbero con le altre federazioni delle isole del Pacifico per sostenere la causa di una possibilità di doppia eleggibilità per i giocatori di discendenza isolana, misura che il presidente uscente avrebbe promesso di propugnare. Con una inversione a U e il sostegno a Pichot, le Fiji raggiungerebbero le altre principali federazioni dell’emisfero sud, guadagnando rilevanza e, sostanzialmente, passando ad essere considerata una squadra tier 1.
Più, insomma, di una questione di opportunità nel sostenere un candidato come Francis Kean, la candidatura di Bill Beaumont potrebbe uscire indebolita da questa situazione per via di un ricalcolo di interessi proprio da parte della Fiji Rugby Union.
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