Il consiglio federale ha comunicato modalità e importi della ripartizione dei contributi per i club
Il Consiglio Federale FIR, dopo che lo scorso 17 aprile aveva stanziato un fondo per il rugby domestico pari alla somma di 2.000.000 di euro, si è riunito nella giornata di giovedì 23 aprile approvando all’unanimità la tabella per la distribuzione delle risorse a favore dei club.
Una tabella, consultabile nella sua interezza direttamente a questo link, che prevede l’applicazione di un moltiplicatore delle attività svolte da ogni club in relazione all’attività sul territorio – escludendo quelle relative all’attività del Top12 – sino alla conclusione della stagione 2019/20 (deliberata il 26 marzo dal Consiglio Federale).
L’erogazione dei contributi ai Club affiliati avverrà, automaticamente, dal mese di maggio 2020, con l’applicazione di compensazioni in caso di crediti pregressi vantati da FIR nei confronti dei Club affiliati.
In merito alla situazione, il presidente federale Alfredo Gavazzi ha dichiarato: “Mai, come in questo periodo così particolare e complesso per il nostro Paese e per il nostro movimento sono stato tanto orgoglioso di guidare la nostra Federazione e presiedere il Consiglio. Nelle settimane a venire – fa sapere il numero uno della FIR – insieme al Consiglio e alla dirigenza, proseguiremo a lavorare per pianificare un progressivo ritorno all’attività ad ogni livello e a porre le basi in vista del ritorno al gioco, nel rispetto e in coerenza con le disposizioni che recepiremo dal Governo e dalle autorità competenti”.
Il comunicato Federale contiene anche una nota esplicativa che chiarisce come siano stati calcolati e suddivisi gli importi del fondo che ad oggi consiste, come già detto in precedenza, in due milioni di euro.
NOTA ESPLICATIVA ALLA TABELLA DI DISTRIBUZIONE DEL FONDO DI SALVAGUARDIA FIR
La tabella distributiva è stata sviluppata per garantire a tutte i Club affiliati di ricevere un contributo a supporto dell’attività domestica secondo criteri oggettivi e coerenti con l’impegno attivo di ogni singola Società.
Per tale motivo le attività sociali rilevate dal sistema gestionale della Federazione Italiana Rugby sono state definite quale indicatore oggettivo degli sforzi di natura economica, di risorse umane e di impegno concreto dei Club.
Sono state tenuti in considerazione tutti gli incontri, i raggruppamenti ed i tornei svolti, sia per le categorie maschili che femminili, sino alla sospensione definitiva dell’attività (26 marzo 2020).
Raggruppamenti e Tornei sono stati valutati, indipendentemente dalla categoria e dal numero di partite disputate, come una singola attività.
Per ogni Club e per ogni categoria sono stati definiti una serie di indicatori, dove “1” (uno) rappresenta il valore massimo, relativo a ogni partita disputata in Serie A Maschile o Femminile.
Sono state raccolte per categorie di somiglianza le attività che, a decrescere dalla Serie A Maschile/Femminile, impattano in via decrescente dal punto di vista economico sui Club.
Ciò ha permesso di stabilire un moltiplicatore variabile in funzione dell’impatto in base alla categoria d’attività, dove il mini-rugby risulta l’attività meno onerosa (0,4) e la Serie A quella che comporta maggiori costi per i Club affiliati (1).
Lo schema finale adottato per l’allocazione delle risorse a ogni singola Società, in base all’attività svolta in ogni singola categoria come da tabella pubblicata QUI ha dunque adottato i seguenti moltiplicatori:
Serie A M/F: 1
Serie B M: 0,9
Serie C, U18 e U16M, Coppa Italia Femminile: 0,8
U18 e U16 Femminile: 0,7
U14 M/F e U12: 0,6
Minirugby (U16-U18): 0,4
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