L’ex allenatore della Nuova Zelanda e il suo riferimento all’errore arbitrale sul finire della terza e decisiva sfida della serie
Sono passati quasi tre anni eppure l’ardore di quella incredibile partita non sembra essersi ancora spento. All Blacks-Lions, terzo test di una serie indimenticabile. Il punteggio complessivo del duello è in parità sull’1-1, così come quello all’Eden Park di Auckland dove la situazione – a tre minuti dalla fine – si è sistemata sul 15-15, grazie al piazzato appena messo a segno da Owen Farrell.
Ultimi giri di lancette, Barrett riparte con un calcio d’avvio, la Nuova Zelanda si catapulta nella metà campo avversaria alla caccia dell’ovale. Liam Williams si eleva per andare a prendere il pallone, che però gli sfugge in avanti incocciando sulle mani e sul corpo di Ken Owens: l’arbitro fischia, si pensa immediatamente al fuorigioco e a un piazzato trasformabile per gli allora campioni del mondo, ma non è così.
Romain Poite, direttore di gara della contesta, consulta il TMO sino a stabilire l’involontarietà del gesto e la ripartenza del gioco con una mischia d’introduzione neozelandese, dal quale però non ne scaturisce nulla. Finisce così il Tour 2017 dei British & Irish Lions, con un pareggio inatteso contro i titanici All Blacks.
In sala stampa a caldo e nelle settimane successive è chiaro che si crei un po’ di ruggine per quanto successo, ma con il passare del tempo “l’incendio mediatico” tende a spegnersi.
Oggi però è Steve Hansen a “rigettare un po’ di benzina” su quel fuoco affermando ai Sky Sports NZ: “Ho sempre capito e messo in conto che l’arbitro potesse sbagliare, ma la cosa che mi infastidito di più in quella circostanza, e lo è tutt’oggi, è che non abbiamo ricevuto delle scuse da parte di World Rugby”.
“Tutto quello che volevamo e che venisse il capo degli arbitri a dirci che era stato commesso un errore e se ne scusavano guardando in faccia i ragazzi”.
Il video della controversa decisione
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