Non sarà assegnato neanche il titolo di campione di Francia. L’ufficialità nel pomeriggio
In Francia, finalmente, è tempo di decisioni. Dopo che le carte sul tavolo sono state mescolate più volte, giovedì pomeriggio, al termine di una riunione dei presidenti dei club con la Ministra dello Sport Roxana Maracineanu, è prevista la definitiva dichiarazione di conclusione della stagione 2019/2020 anche per il rugby professionistico.
Scartata l’idea di poter giocare ad agosto, l’opzione preferita, se le cose lo permetteranno, diventa quella di ripartire a settembre con la nuova stagione. L’alternativa di backup, per il momento osteggiata dalla maggior parte degli attori, invece, prevederebbe un inizio della prossima annata spostato a gennaio 2021.
E’ stato mercoledì sera, dopo una riunione con i membri della Ligue Nationale du Rugby, che il presidente della lega Paul Goze ha annunciato il parere favorevole della sua organizzazione a chiudere qui la stagione interrotta nel mese di marzo.
Nessuna incoronazione dunque: il titolo di Campione di Francia 2020 semplicemente non verrà assegnato. Si punta a riaprire a settembre con gli stadi di nuovo pieni di pubblico, ma se così non dovesse essere e si dovesse ripartire a porte chiuse, la federazione e la LNR stanno già mettendo le mani avanti e chiedendo un robusto intervento governativo per sostenere il rugby professionistico, che in Francia dipende ancora in larga misura dagli introiti generati dal pubblico negli stadi e non solo dai diritti televisivi.
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