In ogni caso, si tratterebbe di un finale “ridotto”
Le sorti della stagione ’19/’20 del Pro14 – torneo stoppato dopo la 13esima giornata (Benetton e Zebre, invece, ne hanno disputate solamente 12), ad 8 turni dal termine della regular season – verranno stabilite nelle prossime settimane, con una decisione definitiva, in un senso (prosecuzione, con il completamento del campionato e l’assegnazione del titolo) o nell’altro (chiusura), che dovrà arrivare necessariamente, al più tardi, entro la fine del mese corrente, con aggiornamenti importanti, tuttavia, attesi già la prossima settimana.
Dalla riunione in videoconferenza del board celtico, andata in scena nella giornata di giovedì – presenti per l’Italia i due membri Antonio Pavanello e Fabio Gaetaniello -, è emerso come, nonostante vi sia piena percezione della complessità della situazione attuale nei territori del torneo, ci sia ancora volontà piuttosto diffusa ed altrettanta fiducia nel provare a ripartire e scrivere una fine sul campo alla stagione (seppur con una forma rivoluzionata) nei mesi di luglio, agosto e settembre (sia per salvaguardare interessi economici di peso, sia per dare una dignità sportiva all’annata, assegnando il titolo), considerando quasi certa, ormai, la cancellazione dei tour estivi internazionali nell’Emisfero Sud. Un desiderio che, però, dipenderà ovviamente anche e soprattutto dalle direttive governative dei paesi coinvolti nel torneo. Un ostacolo impervio, alla luce di un panorama di partecipanti al Pro14 oltremodo frastagliato (4 i governi coinvolti: UK, Italia, Repubblica d’Irlanda e Sudafrica).
Formula eventuale
“Stiamo ancora esaminando più scenari potenzialmente adatti per chiudere la stagione di Pro14, se le varie direttive governative lo consentiranno, al più tardi tra la fine dell’estate e l’inizio del’autunno. Sicuramente, se ci si dovesse riuscire, il torneo si concluderà con una forma ridotta. Aspettiamo che l’esecutivo ci dica cosa sarà possibile fare. Ma tutto, in ogni caso, dipenderà da come evolveranno le varie restrizioni sui territori coinvolti”, ha dichiarato John McKay, COO di Scottish Rugby e membro del board del Pro14.
Si riuscisse a ripartire, dunque, si andrebbe verso una formula “accorciata”, verosimilmente anche in modo piuttosto importante, con la necessità (peraltro, per certi versi, virtuosa, visto che restano le partite più attese e seguite della competizione) di puntare con forza – almeno per quanto concerne la stagione regolare – sui derby nazionali (i quali, però, presentano un grosso limite, in termini di sfide proponibili, per Italia, Scozia e Sudafrica, che partecipano al torneo con due franchigie), più facili da portare avanti, con entrambe le squadre coinvolte in un match soggette a medesime direttive governative. In attesa, invece, di trovare la quadratura del cerchio su come gestire gli eventuali playoff.
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Questione contrattuale
Per gli atleti in scadenza, il contratto terminerà regolarmente il 30 giugno prossimo. Chi ha già un accordo formalizzato, per la prossima stagione, si accaserà con la nuova formazione dal 1 luglio. Non ci saranno deroghe/proroghe di sorta dei rapporti contrattuali, per allinearli ad un’eventuale stagione allungata.
Per chi dovesse ritirarsi a fine annata agonistica, invece, ci potrebbe essere la possibilità di lavorare ad un accordo particolare con i club, per rimanere concretamente a disposizione del team anche in estate, ed avere l’opportunità di andare incontro ad un addio, sul campo, più “dignitoso”.
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