Verrebbero spostati Sei Nazioni e Rugby Championship, oltre a delle due finestre dei test match
Dopo il rinvio ufficiale dei test estivi previsti per luglio 2020, non si placano le voci che vedrebbero il rugby alle porte di una vera e propria rivoluzione nei calendari. Nell’ultimo comunicato infatti l’organo che governa ovalia aveva ribadito di voler continuare a lavorare per armonizzare i calendari tra i due emisferi, e allora ecco cosa potrebbe succedere.
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Innanzitutto verrebbe toccato un contesto che sembrava più inamovibile di un monolite, cioè quello del 6 Nazioni. Il Torneo si è sempre giocato tra febbraio e marzo, ma stando a quanto una fonte ha rivelato all’inglese Telegraph: “Ci sarebbe la volontà di spostarlo in avanti tra marzo e aprile. Questo perché così facendo sarebbe possibile disputare nello stesso periodo di tempo anche il Rugby Championship, che dunque verrebbe anticipato rispetto al suo “normale” periodo che lo vede iniziare ad agosto”. Una vera e propria rivoluzione dunque, che non si fermerebbe comunque qui. A essere modificato sarebbe anche il meccanismo dei test match, che storicamente vede l’emisfero nord “scendere” nei mesi estivi, mentre a novembre le potenze del sud “salgono” a nord. Questo potrebbe presto diventare un ricordo, perché l’idea è quella di spostare la finestra estiva ad ottobre mantenendo invece quella di novembre. Dunque un periodo di due mesi estremamente concentrato di test match, con la sequenza degli emisferi che sarebbe comunque mantenuta: prima le squadre del nord a rendere visita a quelle del sud, poi a novembre il viaggio al contrario.
Questi storici mutamenti potrebbero essere causati dallo stop a livello globale che lo sport sta vivendo, e alla necessità di programmare con certezza le mosse future per evitare che i problemi economici continuino a tormentare la varie federazioni. Non sarà comunque semplice riuscire nell’impresa di equiparare completamente i due calendari, parificando i periodi di gioco delle squadre dei due emisferi, ma sembra che la volontà sia questa. Chi lo dice però ai club?
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