L’argentino accusa apertamente il presidente di Rugby Africa di avergli voltato le spalle al momento del voto
Non si spegne, anzi se possibile si intensifica, l’eco del risultato delle elezioni di World Rugby, con la conferma di Bill Beamont al posto di comando e la sconfitta, seppur risicata di Agustin Pichot. L’ex numero nove argentino ha annunciato di voler uscire dal mondo della politica ovale, ma non ha risparmiato una stoccata molto pesante: parlando con il canale argentino TNT Sports ha accusato apertamente di tradimento Khaled Babbou. Chi è quest’ultimo? Tunisino, occupa il ruolo di presidente della Confederazione africana, che nel computo elettorale vale due voti sui 51 totali in ballo. “Nelle ultime settimane una persona della mia squadra è scomparsa” ironizza Pichot “Si chiama Babbou, e fino a poche settimane fa viaggiavamo insieme ed era combattivo quanto me, si dichiarava pronto a fare la rivoluzione. Poi invece…L’ho inserito al numero uno nella lista dei tradimenti che ho subito”.
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Pichot ha lanciato anche il termine corruzione, dicendo di come Babbou, che ora siederà nel comitato esecutivo di World Rugby, non se lo meriti. L’argentino ha denunciato manovre decisamente aggressive, e stando alla sua considerazione poco etiche, non solo su Rugby Africa ma anche con Giappone, Samoa, Fiji e Georgia. Tipologie di negoziazioni che lui dice di non aver mai fatto, e che reputa decisive nella sua sconfitta. Nel 28-23 decisivo per l’elezione di Beaumont, la chiave ancora una volta è stata l’Europa, che ha votato in maniera compatta (20 rappresentanti) il presidente uscente, e su questo Pichot a dichiarato come nonostante il 70% del mondo fosse con lui, a decidere ancora una volta è stato il nostro continente, forte di un enorme peso politico.
Nell’intervista, Pichot ammette con dispiacere che avrebbe voluto provare a cambiare le cose a suo modo, cosa che ora non accadrà: “In questi anni sono stati a contatto con molti dei movimenti di secondo piano, che erano come l’Argentina nel 2003, quando ancora i Pumas non occupavano palcoscenici importanti. Mi sarebbe piaciuto trovare una soluzione a questo e dare loro maggiore importanza, ma ora non succederà”. Ora che ha abbandonato il mondo della politica ovale, Agustin Pichot si dedicherà a tempo pieno alla sua società di produzione Pegsa, che produce serie sullo sport, e ai giovani del suo club del cuore, il Club Atletico San Isidro. “Vedremo se tra quattro anni il rugby sarà effettivamente cresciuto, altrimenti potrei anche decidere di tornare”.
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