L’allora CEO dei sudafricani dice la sua su uno dei più grandi misteri di ovalia, accaduto prima della finalissima
A distanza di quasi 25 anni, non si spegne l’eco sulla finale della Coppa del Mondo 1995 tra Sudafrica e Nuova Zelanda. Le discussioni non vertono tanto su quello che successe in campo, con la vittoria degli Springboks per 15-12 ai supplementari, ma per quanto accaduto appena fuori dal rettangolo di gioco. Diversi componenti della squadra tutta nera infatti vomitarono durante e dopo la partita, e su questo fatto si scrisse e si disse tantissimo all’epoca. Gli All Blacks erano stati avvelenati? C’è chi dice assolutamente sì, e all’epoca saltò fuori anche un colpevole, anzi una colpevole: una certa Suzie, cameriera al Southern Sun che avrebbe messo qualcosa nella cena dei neozelandesi per impedirgli di performare al massimo il giorno seguente durante la finale.
Rivediamo la finale del 1995 tra Sudafrica e Nuova Zelanda
È tornato a parlarne Edward Griffiths, che è stato CEO della federazione sudafricana tra il 1995 e il 1996, e secondo lui la colpa non è da scaricare addosso alla povera Suzie. “Che alcuni di loro abbiano avuto mal di stomaco e problemi intestinali prima e durante la gara è innegabile, io stesso ricordo Marc Ellis vomitare a bordo campo”. Griffiths continua: “La colpa è della loro cena del giorno precedente. Hanno mangiato frutti di mare, gamberi, e altri pesci, tutti alimenti che sono comunque rischiosi per degli atleti. Sappiamo che se mangiati nel momento sbagliato possono creare un’intossicazione alimentare ed è esattamente quello che è successo”. Si passa poi alla difesa della cameriera, chiamata in causa ai tempi sia da Laurie Mains, allenatore degli All Blacks, che dal team manager Brian Lochore: “L’errore è stata la scelta di mangiare quelle cose a così poca distanza dalla partita. Chi ha acconsentito a quel tipo di cena deve sentirsi responsabile, non certo nessun sudafricano”. Va ricordato anche che, nonostante fossero stati colpiti dall’intossicazione alimentare, ci furono giocatori come Mehrtens o Wilson che non la usarono come scusa per la sconfitta, ma il dubbio resta e resterà per sempre.
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Una Nuova Zelanda che arrivava alla gara praticamente come un rullo compressore, con il miglior Jonah Lomu di sempre, è stata letteralmente stoppata da un Sudafrica che ha difeso in modo straordinario. Brian Lochore ai tempi disse che se la gara si fosse giocata il giorno precedente, difficilmente la Nuova Zelanda avrebbe potuto schierare 15 giocatori capaci di mantenersi in piedi.
Insomma, quella tra Springboks e All Blacks è e sarà sempre una rivalità senza eguali.
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