Finale storica quella del 2010 tra i Leoni e Viadana: ultima loro gara italiana prima del passaggio in Celtic League
Esattamente 10 anni fa andava in scena quello che è stato un passaggio storico per il rugby italiano: allo Stadio Plebiscito di Padova si è giocata la finale Scudetto tra Treviso e Viadana, le due squadre che dalla stagione seguente si sarebbero spostate nell’allora Celtic League. Quel 29 maggio 2010 allora passerà alla storia come la data del 15esimo e ultimo Scudetto biancoverde, oltre che dell’ultima partita dei gialloneri nella massima categoria per due stagioni. Tra l’altro questo incrocio era lo stesso di 12 mesi prima, quando al Flaminio la Benetton superò per 29-20 i futuri Aironi e si cucì sulla maglia il tricolore, difeso poi con successo nella gara in oggetto.
Le due squadre arrivavano all’appuntamento dopo un cammino diverso in semifinale. Se Treviso aveva distrutto il Petrarca (battuto addirittura 54-10 nella gara d’andata) per Viadana il percorso era stato più irto, dato che Rovigo era riuscita a imporsi 22-18 nella semifinale di ritorno, non ribaltando però il 25-16 della prima sfida. Proprio al termine della “guerra” del Battaglini, l’allora centro viadanese Lloyd Johansson si lasciò andare a dei gesti di dubbio gusto nei confronti del pubblico rossoblù, rimediando così una stupida squalifica, e va detto che non fu il solo assente nei gialloneri allora diretti da Franco Bernini. Infortunati Sole, Sciamanna e Canavosio, tre giorni prima del match l’altro centro Sam Cox fu pescato positivo all’antidoping, e dunque anche per lui l’unico posto disponibile era quello in tribuna. Per la Benetton invece la situazione assenze è maggiormente sotto controllo, e i Leoni possono schierare praticamente tutta la loro potenza di fuoco, compreso un Marius Goosen arrivato all’ultima gara della carriera da giocatore. Questi i XV di partenza scelti dai due allenatori:
TREVISO: Williams, Vilk, Galon, Goosen, de Jager, McLean, Botes; Kingi, Zanni, R. Barbieri, van Zyl, A. Pavanello (c), Cittadini, Ghiraldini, Rizzo.
VIADANA: Law, Robertson, Harvey, M. Pratichetti, Pace, Woodrow, Wilson, Krause, Persico, Erasmus, Geldenhuys (c), Hohneck, J.C. García, Santamaria, Cagna.
Prima rivediamo le immagini della Finale Scudetto 2009 giocata al Flaminio di Roma, con in campo sempre Treviso contro Viadana:
Gara diretta da Falzone e partenza in equilibrio, con un botta e risposta Botes-Woodrow dalla piazzola per il 3-3 del 12esimo minuto. Nonostante le assenze i gialloneri non concedono assolutamente nulla ai trevigiani, e si va avanti tra drop e calci di punizione sbagliati con l’equilibrio che rimane totale sino al 27esimo, quando Andy Vilk rompe due placcaggi e finalizza il contrattacco schiacciando in meta vicino ai pali. Sotto 10-3 Viadana avrebbe subito la chance del pareggio, ma dopo un pallone rubato e calciato in area di meta Pratichetti batte De Jager ma non riesce a schiacciare in meta. Sul finale del primo tempo ancora Woodrow-Botes protagonisti e alla pausa il tabellone riportava 13-6 per Treviso. Nel primo quarto d’ora del secondo tempo i lombardi, dopo aver resistito a un’inferiorità, sprecando due piazzati che avrebbero garantito il pareggio, quindi l’estremo Law trova finalmente la misura e fa 13-9 al 58esimo. Match in assoluto equilibrio, quasi bloccato come un duello western, e Viadana che al 72esimo spaventa gli avversari con Woodrow che infila l’acca siglando il 13-12. Passa un solo minuto e Botes castiga l’indisciplina avversaria, quindi un giallo a Enrico Pavanello (subentrato) lascia i leoni in 14. L’ultima chance è per Viadana che ha una touche in campo avversario e l’uomo in più, ma un banale errore di controllo decreta il cambio possesso e la fine del match. Ecco le immagini della partita e un servizio con interviste ad alcuni protagonisti dell’epoca:
Dopo 80 minuti di battaglia vera la Benetton Treviso può festeggiare il suo 15esimo titolo, l’ultimo della storia, mentre dall’altra parte del campo era la delusione il sentimento predominante. Chiuso il capitolo Super 10, come si chiamava allora il massimo campionato ovale, le due squadre erano proiettate verso il futuro che si chiamava Celtic League. La creazione degli Aironi “spense” Viadana per due stagioni, prima del ritorno del 2012, mentre per la Benetton fu l’ultima partita “italiana” della storia fino ad oggi.
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