Il XV “ideale” delle Zebre Rugby in otto anni di storia celtica

Una selezione fatta con i migliori giocatori multicolor nel torneo transnazionale: in campo tanti azzurri ma non solo

zebre minozzi

ph. Luca Sighinolfi

Otto anni di Celtic League, Pro12, Pro14. Insomma, di quel campionato che vede le Zebre essere una delle due rappresentanti italiane contro avversari scozzesi, gallesi, irlandesi e, ultimamente, sudafricani. Stagioni che hanno visto tanti volti e tanti corpi succedersi nel riempire le maglie multicolor della franchigia emiliana.

Abbiamo scelto quindici nomi che per noi rappresentano il massimo di quello che abbiamo potuto apprezzare nel decennio scarso passato. Quindici punti di riferimento, quindici atleti nel cui novero ambire a rientrare: un obiettivo anche per chi quella maglia la indossa oggi e desidera raggiungere gli esempi del recente passato, e magari superarli.

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15 Matteo Minozzi: Pur con poche presenze ufficiali per via dell’infortunio che gli ha fatto saltare quasi interamente la scorsa stagione, Minozzi ha destato grande impressione. La stagione 2017/18 è stata quella che lo ha lanciato in orbita, sia con la franchigia che con la Nazionale. Linee di corsa elettriche, grandi capacità di crearsi gli spazi, l’estremo patavino ha deliziato il pubblico del Lanfranchi per lunghi mesi, prima del grave infortunio nella gara d’esordio dello scorso Pro14 che gli ha di fatto chiuso la stagione. Ora gioca nei Wasps in Premiership, ma sicuramente si sarebbero divertiti moltissimo a Parma se lo avessero avuto a disposizione l’anno scorso.

14 Giovanbattista Venditti: Alle Zebre dal 2012 allo scorso dicembre (con l’eccezione della stagione 2015/16 passata a Newcastle), quando ha poi scelto di tornare a casa firmando con l’Avezzano, Venditti è stato sicuramente uno dei trascinatori della franchigia parmigiana. 95 punti (19 mete) in 79 match disputati il suo ruolino di marcia, con una presenza sempre costante in campo e la sensazione che la giocata buona potesse arrivare in qualsiasi momento. A tutto questo ha affiancato anche una produttiva carriera con la Nazionale (8 mete in 44 partite), frutto del solido lavoro fatto con le Zebre.

13 Gonzalo Garcia: Il centro italo-argentino ha disputato quattro stagioni alle Zebre, dal 2012 al 2016, dopo aver iniziato la carriera celtica con la maglia di Treviso. Come in Nazionale, è stato sicuramente un elemento capace di dare il suo massimo in tutte le situazioni di gioco, sul quale si poteva sempre contare. 56 presenze e 79 punti nella sua avventura zebrata.

12 Tommaso Castello: L’attuale capitano della squadra gioca a Parma dal 2016, e con le sue prestazioni è riuscito anche a guadagnarsi la convocazione in Nazionale maggiore. Altro elemento molto fisico, senza paura e leader by example. Castello in questa stagione è stato costretto a rimanere fuori dal campo per via di un infortunio, ma negli ultimi tre Pro14 è stato letteralmente una colonna nella zona centrale delle operazioni delle Zebre, la cui maglia è stata vestita per 54 volte.

11 Mattia Bellini: Il trequarti patavino è senza dubbio uno degli elementi che si sono messi maggiormente in luce nell’ultimo periodo tra i giocatori delle Zebre. Dotato di un fisico importante (193 cm per 93 chili), Bellini nelle ultime quattro stagioni è stato l’indiscusso padrone della maglia numero 11, segnando 12 marcature pesanti e aprendo un sacco di buchi nelle retroguardie avversarie. Oltre a tutto questo per lui è arrivata anche una stabilità in azzurro, con la sensazione che il futuro possa essere dalla sua parte.

10 Carlo Canna: Il beneventano ormai è stato inglobato dall’ambiente Zebre e dalla città di Parma, dove vive e gioca dal 2015. Anche lui al pari di altri compagni è riuscito a crearsi una carriera che poi è sfociata nella maglia azzurra, regalando nei tanti momenti up prestazioni da assoluto MVP. Giocatore dotato di grande fantasia, capace di fare male alle difese in ogni modo, quando Canna è stato in giornata è riuscito sempre a dare enormi apporti alla sua squadra, ma il suo livello medio lo ha ormai portato a ricevere grande considerazione. Tra 10 partite diventerà il sesto centurione delle Zebre, con le quali ha anche segnato 554 punti.

9 Brendon Leonard: Con un passato che lo ha portato anche a vestire la maglia degli All Blacks per 13 volte, Leonard ha giocato a Parma dal 2013 al 2015. In quelle due stagioni il ruolo di mediano di mischia è praticamente sempre stato suo, con 23 presenze il primo anno e 24 il secondo. Atleta estremamente serio, è riuscito a mettere sempre in campo tutta la sua conoscenza ovale, risultando spesso decisivo nei successi della formazione parmigiana. Le sette mete segnate sono lì a ricordarlo.

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8  Dries Van Schalkwyk: Il flanker sudafricano nato a Bloemfontein è sicuramente uno di quelli che a Parma ha lasciato il segno, tanto da guadagnarsi, nelle sue cinque stagioni alle Zebre – dal 2012/2013 al 2016/2017 – anche la convocazione in maglia azzurra, indossata in 16 caps a livello internazionale, fra cui quello nella vittoria a Firenze contro il Sudafrica, dove peraltro fu autore di una meta. In Emilia il terza linea si è distinto per costanza e standard di rendimento elevati: 93 presenze e 24 mete, per un totale di 120 punti portati alla causa, fra Pro14 e coppe europee. Dati interessanti che però da soli non raccontano la cifra totale di un avanti con fiuto da marcatura pesante. Saltatore affidabile in touche e motore perpetuo in mischia chiusa, Van Schalkwyk dava il meglio di sé al placcaggio e nei panni del ball carrier.

7 Johan Meyer: Il terza linea sudafricano classe ’93 si è rivelato uno degli innesti dall’estero più azzeccati negli otto anni di attività della franchigia ducale. Con 86 presenze (80 delle quali da titolare) contrassegnata da innumerevoli prestazioni di valore, stagione dopo stagione, Johan Meyer è entrato di diritto tra le figure più rappresentative della storia multicolor, assurgendo a ruolo di grande protagonista nel sistema offensivo di Michael Bradley, grazie all’ottimo fiuto per la meta alla notevole qualità nel saper trattare l’ovale nei passaggi e negli offload, sfruttando inoltre sia una potenza fisica che un dinamismo sopra la media.

6 Maxime Mbandà: Placcatore indefesso ed uno dei migliori lavoratori italiani sul punto d’incontro nel rugby odierno, il flanker milanese arrivato alle Zebre ormai 4 anni fa, è divenuto uno dei grandi punti di riferimento della squadra ducale (55 presenze), arrivando anche a conquistarsi stabilmente la convocazione nel gruppo azzurro, ed in tempi recenti anche un posto nella formazione statistica ideale della conference A del Pro14 ’19/’20.

5 George Biagi: Dici George Biagi e pensi istantaneamente alle Zebre. Sette anni da grande protagonista, dopo l’esperienza con gli Aironi e quella fugace, in Inghilterra, con Bristol (’12/’13), con 119 presenze ed un lungo stint da capitano. La carriera del nativo di Irvine si lega indissolubilmente alla storia della franchigia ducale, con la quale fa un ultimo importante salto di qualità, proponendosi con forza anche sul palcoscenico internazionale, dove archivia 22 presenze da protagonista con la maglia azzurra.

4 David Sisi: Nato in Germania ma cresciuto rugbysticamente in Inghilterra, Sisi è arrivato alle Zebre nel 2017. Con la franchigia federale è riuscito ad imporsi sin da subito come una seconda linea molto solida e combattiva, dando un enorme contributo nella sala macchine della mischia parmigiana.

3 Dario Chistolini: Sei stagioni da protagonista, condite da 116 presenze caratterizzate da uno standard sempre di spessore. Reduce dall’esperienza inglese in quel di Gloucester, Chistolini sbarca a Parma nel 2013, prendendosi immediatamente un posto di rilievo nelle gerarchie per un posto da pilone destro

2 Oliviero Fabiani: 118 presenze ed una stabilità di rendimento invidiabile per il tallonatore ex Lazio, uno dei cinque centurioni multicolor, divenuto, anno dopo anno, una colonna della compagine ducale, nonché un’opzione anche per quanto concerne il giro azzurro. Prima linea consistente in chiusa, ma anche piuttosto dinamica nel gioco aperto, ha messo lo zampino in diverse delle migliori sfide giocate in tempi recenti dalle Zebre.

1 Andrea Lovotti: Il pilone sinistro piacentino, ormai prossimo – con le sue 94 presenze complessive in maglia multicolor – ad approdare nel club dei centurioni zebrati, si è conquistato, nell’ultimo quadriennio il primato assoluto nelle gerarchie dello sport di numero 1, sia con in club che con la selezione nazionale, mantenendo la titolarità anche dopo il cambio di allenatore in azzurro, con il passaggio tra Conor O’Shea e Franco Smith. Pound for pound, verosimilmente il miglior pilone in Italia dell’ultimo lustro.

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