Il centro australiano ha sottolineato le difficoltà della scorsa stagione, parlando anche del suo futuro al momento lontano dalla Nazionale
Parlando dal Giappone, il centro australiano Samu Kerevi ha riaperto un capitolo della sua carriera molto doloroso, cioè quello riguardante la stagione 2019. Per il 26enne nato nelle Fiji, ma cresciuto sin da bambino all’ombra dei canguri e internazionale dal 2016, l’anno passato è stato “Straziante. Ancor più dell’eliminazione ai quarti di finale contro l’Australia, la delusione maggiore è stata quella della sconfitta per 36-0 nella seconda gara della Bledisloe Cup”. Kerevi ha ricordato come ci fosse grande fiducia nella squadra, anche considerando il clamoroso 47-26 col quale i Wallabies avevano battuto gli All Blacks a Perth il 10 agosto, ma una settimana dopo all’Eden Park la lezione subita fu durissima, sancendo così il mantenimento del trofeo in mano neozelandese, come ormai accade dal 2003. “Sono irreali” questa la definizione di Kerevi degli avversari oceanici.
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Attualmente sotto contratto con i Suntory Sungoliath nella Top League giapponese, il roccioso centro ha parlato anche delle ovvie difficoltà del momento, con la famiglia bloccata in Australia: “Per fortuna che non ho figli, anche se è stato molto difficile trascorrere questi mesi senza la mia compagna e le persone a cui tengo maggiormente”.
Il focus si è poi spostato sulla Nazionale, dalla quale al momento è tagliato fuori, visto che le sue 33 presenze non sono sufficienti per venire convocato senza giocare in Australia (ne servono 60): “Vorrei sempre giocare con i Wallabies, mi sembra di aver lasciato un lavoro a metà e di doverlo finire. Non mi sto lamentando della regola sull’eleggibilità, venire qui è stata una mia scelta, se non la cambieranno darò ai ragazzi che vestiranno la maglia oro tutto il mio supporto da qui”.
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