Problemi a non finire per i finalisti dell’ultimo Super Rugby. Tutti i “Pumas” sul mercato verso l’Europa?
Dalla gloria alla polvere: potrebbe essere questo l’assurdo destino dei Jaguares argentini, che dopo aver sorpreso il mondo ovale (non certo una novità per il paese sudamericano) e raggiunto la finale dell’ultimo Super Rugby, rischiano ora di sparire. La motivazione del tutto è ovviamente da cercare nella situazione economica che il mondo sta vivendo, col rugby che ancora non ha determinato il suo futuro. Australia e Nuova Zelanda si sono chiuse in loro stesse e giocheranno dei tornei interni con le franchigie del Super Rugby (più Western Force), il Sudafrica è comunque abbastanza grande da reggere a livello sportivo, ma i Pumas come potrebbero fare? Senza la certezza che, almeno nel 2021, il più importante torneo dell’emisfero australe torni a regime la situazione sarebbe davvero grama in Argentina.
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Dal momento della sospensione della stagione i giocatori hanno avuto un taglio del 30% degli stipendi, ma non basta questo alle casse federali. C’è anche un problema legato ai diritti TV: la Disney è diventata sostanzialmente monopolista nel paese sudamericano. Questo perché, oltre a possedere ESPN che trasmetteva il Super Rugby, si è comprata anche Fox Sports, azzerando dunque le possibilità di concorrenza tra le due emittenti e di offerte al rialzo per far vedere il rugby. Non basta? Si aggiungono allora i prezzi dei biglietti aerei, che nell’immediato futuro saranno irrimediabilmente più alti. Con i Jaguares costretti a viaggiare per molte ore in ogni trasferta un’altra mazzata tra capo e collo.
Si cercano allora delle soluzioni per mantenere in vita l’ambizioso progetto dei Jaguares. Partendo dal presupposto che il Super Rugby in corso vive su un contratto che scadrà il 31 dicembre prossimo, per le prossime stagioni era già stato trovato l’accordo per un passaggio a 14 squadre, eliminando come si sa da tempo i Sunwolves. Se l’anno prossimo si riprendesse a giocare normalmente, i sudamericani potrebbero diventare la quinta franchigia sudafricana, restando per tutto il periodo del torneo nel paese degli Springboks. Questo per limitare i viaggi e risparmiare molti soldi, un esperimento comunque già vissuto dai Pampas XV, formazione argentina che domina la seconda serie della Currie Cup. Tutto questo discorso legato al Super Rugby è chiaramente impossibile da affrontare ora, visto che non ci sono certezze sul campionato australe, che al pari dei test match dei Pumas era una importantissima fonte di guadagno per il rugby argentino.
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Un altro modo per affrontare la crisi del momento è già stato messo in atto. La UAR, federazione argentina, ha comunicato ai giocatori sotto contratto che sono liberi di accettare offerte provenienti dall’estero. Questo potrebbe scatenare un clamoroso domino nel prossimo rugby-mercato, offrendo praticamente tutta la nazionale Pumas sul piatto. Ad esempio Leicester e Gloucester sono già attivi per ingaggiare Montoya, mentre Boffelli pare essere in procinto di trasferirsi al Racing 92. Attenzione dunque alle prossime settimane, dove potrebbe verificarsi una vera e propria migrazione di massa nei campionati più ricchi d’Europa.
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