Un Sei Nazioni andata e ritorno? Un nuovo torneo? Test match contro squadre invitate come la Georgia? Ne parla Bill Sweeney
In queste settimane si sono lette molte ipotesi su come e quando il rugby possa ripartire, alcune fantasiose altre meno. Sembra però che al momento siano tre le ipotesi di studio, per quanto riguarda le squadre europee, sulla ripartenza che riguarda le nazionali, dunque la fetta economicamente più importante dei vari bilanci delle Unions del 6 Nazioni. A parlarne è Bill Sweeney, boss della RFU inglese, che al Times ha fatto capire di come in autunno ci potrebbero essere delle partite a Twickenham, magari anche con una parte di stadio occupato dai tifosi. Dopo l’annullamento dei test match previsti in estate, e senza avere certezze su quelli di novembre (con l’Inghilterra che dovrebbe ospitare Nuova Zelanda, Argentina, Tonga e Australia), Sweeney ha confermato di come si parli di un Sei Nazioni col formato andata e ritorno, quindi l’edizione 2021 verrebbe agganciata ai match autunnali.
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Una seconda possibilità è quella di coinvolgere sempre le squadre del Torneo per una manifestazione “unicum”, dettata dalla situazione, mentre una terza via potrebbe aprire le porte a dei confronti tra loro e formazioni invitate, tra le quali viene indicata come possibile partecipante la Georgia (questo sempre se verrà confermata l’impossibilità delle squadre dell’emisfero sud di venire in Europa). Sweeney ha detto di come “Questo è il momento per essere creativi, queste ipotesi sarebbero comunque riservate solo a questa situazione di emergenza. Non fare completamente nulla in questo momento potrebbe avere effetti devastanti sul nostro futuro a lungo termine”. Il boss della federazione inglese ha poi parlato della questione pubblico: “Non penso che sia ragionevole aspettarsi che gli stadi rimarranno chiusi fino al 2021, ma ne stiamo parlando. Le porte chiuse sono un’ipotesi, ma si possono anche organizzare distanziamenti all’interno degli impianti, insomma è tutto ancora da vedere”.
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Così come è da vedere il discorso dei British and Irish Lions, per cui è ancora presto sapere se il tour in Sudafrica dell’anno prossimo verrà confermato, visto che è comunque un evento di grande portata sul mondo del rugby. Sono tanti i fattori da considerare (giocatori pagati dai club su tutti) che in caso dello slittamento del tour in autunno potrebbero creare problemi. L’unificazione del calendario tra nord e sud del mondo viene comunque indicata come una strada da percorrere, con la RFU che viene definita “Completamente open-minded a soluzioni che aiutino questo processo. Anche con lo spostamento del 6 Nazioni in avanti verso i mesi di marzo e aprile”.
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