I due neozelandesi d’Italia (e del Benetton) ci portando dentro le pieghe del torneo neozelandese
Dean Budd e Jayden Hayward vestono i colori biancoverdi del Benetton Rugby e quelli azzurri della nazionale italiana, ma condividono anche la provenienza dalla terra della lunga nuvola bianca, la Nuova Zelanda. Quella terra da cui sabato mattina ricomincerà il rugby giocato, dopo uno stop che a tutti gli appassionati, ma anche a diversi giocatori, è sembrato infinito.
“E’ bello finalmente tornare a vedere un po’ di rugby – commenta l’estremo – Penso che dopo aver visto le partite del fine settimana, avrò una voglia matta di scendere in campo pure io”.
Hayward non farà davvero il tifo per nessuna delle cinque contendenti: “Se devo sceglierne una, però, prendo gli Highlanders, la prima squadra in cui ho giocato in Nuova Zelanda. Quando ci ho militato io erano considerati gli eterni sfavoriti, ma le cose sono un po’ cambiate nel corso degli anni.”
Originario di Taranaki, nell’Isola del Nord, proprio come l’attuale compagno di squadra Budd, il numero 15 dell’Italia ha debuttato nel Super Rugby con gli Highlanders, la squadra più a sud fra le franchigie neozelandesi. Dopo due stagioni con la franchigia di Otago, poi, è passato per due anni agli Hurricanes prima di emigrare in Australia ai Western Force e quindi in Italia, dove vive e gioca dal 2014.
Leggi anche: Il palinsesto ovale del weekend: dirette e relive delle Zebre su OnRugby
“Il giocatore che sono più curioso di vedere è Aaron Cruden, tornato ai Chiefs dopo gli anni in Francia. Sarà interessante vedere se riesce a prendere la guida della squadra: se andrà bene lui, andrà bene tutta la franchigia.”
“Tutte le attenzioni sono ovviamente su Beauden Barrett, che è andato ai Blues – gli fa eco Dean Budd – E’ un All Black, forse il giocatore più forte del mondo, e non è una cosa consueta che un giocatore di quel calibro cambi franchigia. Su di lui ci sono non solo le aspettative non solo della gente di Auckland, ma di tutto il mondo.”
“Io tiferò per loro, per i Blues, avendoci giocato nel 2009. E’ da tanto tempo che non vanno bene, ma questo può essere il nostro anno. D’altronde non abbiamo vinto il Super Rugby solo per colpa di questa situazione” scherza il seconda linea.
Su una cosa concordano i due Azzurri: “E’ difficile non indicare i Crusaders come i favoriti – ammette Budd – E’ come qua in Europa, non era un mistero che il Leinster fosse la favorita per tutte le competizioni in cui ha partecipato. Hanno sempre vinto nella loro storia, vengono da tre titoli consecutivi, hanno uno dei migliori allenatori del mondo e hanno una squadra completa. C’è anche Whetu Douglas, un nostro vecchio compagno di squadra, che sta giocando là. E’ difficile ammetterlo per un tifoso dei Blues come me, ma è impossibile non indicarli come favoriti.”
“Vero, se però devo scegliere un’antagonista – ribatte Hayward – direi proprio i Blues. Prima dello stop al Super Rugby, a marzo, erano secondi nella conference neozelandese, con alcune vittorie di spicco. Possono essere una squadra super pericolosa.”
L’inizio di questa versione ristretta del Super Rugby, con la versione australiana destinata a prendere il via all’inizio del mese di luglio, potrebbe significare la fine della competizione australe così come la conosciamo: “Ho letto che il Sudafrica vuole venire su in Europa, magari aggiungendo franchigie al Pro14 – chiude il trequarti del Benetton – Vedremo, si sta lavorando molto dietro le quinte per cercare una soluzione che sia la migliore per l’Emisfero Sud, ma è tutto piuttosto complesso. Potrebbe uscirne qualcosa di interessante.”
Lorenzo Calamai
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.