Svelate le proposte della lega francese e inglese. Lunedì a Dublino si inizia a lavorare per riformare i calendari
La giornata di lunedì 15 giugno potrebbe essere la base di una svolta importante per il mondo del rugby, con l’attesa riunione di World Rugby a Dublino che dovrà analizzare le proposte per provare ad armonizzare il calendario di ovalia. In una lunga intervista su L’Equipe, il presidente della LNR (lega comprendente i club di Top 14 e Pro D2) Paul Goze ha svelato quello che è il progetto franco-inglese da sottoporre all’ente che governa il rugby. Come ricordato dallo stesso Goze infatti non sarà lunedì la data in cui verranno prese delle decisioni definitive, ma da lì si partirà per fare delle scelte, e le due leghe che rappresentano i tornei più importanti e ricchi del mondo vogliono dire la loro. I punti chiave della proposta sono sei:
- il calendario nord/sud è mantenuto, con il nostro emisfero che gioca da settembre a luglio, e quello boreale da febbraio a novembre
- creazione di una Coppa delle Nazioni. Verrà disputata negli anni pari con tre partite nell’emisfero sud a luglio e tre nell’emisfero nord a novembre. Ogni partita mette in palio punti per una classifica che permetterà alle migliori due squadre di giocare una finale
- il Sei Nazioni rimane nel periodo classico ma la sua durata viene ridotta di una settimana, passando da sette a sei (Rugby Championship tra settembre e ottobre)
- i tour dei British Lions sono spostati da luglio a novembre, con cadenza sempre quadriennale, al posto della seconda fase della Coppa delle Nazioni. Le squadre non britanniche o non coinvolte coi Lions giocheranno test tra di loro e contro le Tier 2
- si riducono da 38 a 37 i weekend di gara, mentre le Coppe Europee passano da 9 a 8 partite
- Coppa del Mondo per club ogni quattro anni ad aprile, al posto delle fasi a eliminazione diretta delle Coppe Europee (a partire dal 2022). Le 8 migliori della Champions Cup contro le prime 8 del Super Rugby, mentre le rimanenti squadre si sfidano per la Super Challenge Cup nello stesso periodo di tempo
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Queste le linee guida della proposta che verrà fatta, una proposta che non è rappresenta una rivoluzione ma che, secondo Goze, è un miglioramento della situazione odierna. Secondo lui è troppo importante che i campionati dell’emisfero nord rimangano come e dove sono, ma chiaramente si possono fare delle modifiche per rendere più sostenibile il rugby. Non è dunque il “big bang” atteso, ma la proposta della Coppa delle Nazioni permetterebbe di rendere più interessanti tutte le sfide tra nazionali, che avrebbero sempre qualcosa in palio.
Coppa del Mondo e competizioni europee per club devono rimanere nel calendario, chiaramente andranno valutati gli impatti delle due competizioni proposte (Coppa delle Nazioni o Coppa del Mondo per club) sulle manifestazioni già esistenti.
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