In un’intervista al sito del pro14, il coach irlandese ha esaltato le doti del suo falnker
Dopo l’esclusione dalla lista dei 31 convocati per il Mondiale nipponico della scorsa estate, con Conor O’Shea che ha puntato su altri elementi in terza linea per l’esperienza iridata, Giovanni Licata – ormai da tre stagioni grande protagonista con la franchigia delle Zebre Rugby (con cui ha rinnovato sino al 2022) in Pro14 – ha cambiato passo, assurgendo verosimilmente a miglior giocatore dell’anno agonistico con il club (è entrato nella Top10 statistica dei migliori giocatori del torneo celtico), e destando grandi sensazioni negli spezzoni di gara giocati, entrando dalla panchina, con l’Italia al Sei Nazioni 2020.
Un giocatore dalle caratteristiche uniche nel panorama delle giovani terze linee italiane. Uno che non passa mai inosservato alla luce del connubio eleganza-efficacia, che porta in dote sul rettangolo verde ad ogni allacciata di scarpe, sublimato dalla padronanza straordinaria nell’esecuzione dell’offload (è recordman del torneo per offload – 15 in 10 uscite -, davanti ad innumerevoli trequarti britannici), uno dei fondamentali in cui eccelle
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“Pesa 112-113 kg, ma è molto veloce, dinamico e – anche se mi ucciderà per averlo detto – sembra aver l’attività di ballerino nel suo background, per l’agilità e lo slancio che possiede! È come quando un giocatore di basket si dedica nel rugby, ha un modo diverso di muoversi sul campo”, spiega, in un’intervista al sito ufficiale del Pro14, Michael Bradley, tratteggiando in modo forte e assolutamente non fraintendibile, le caratteristiche del classe ’97 agrigentino.
“E’ un giocatore incredibile. Un atleta molto, molto talentuoso. Il suo potenziale, in termini di qualità, è enorme”, sentenzia il capo allenatore irlandese, che, poi, tra il serio ed il faceto, “blinda” il suo talento alle Zebre con una battuta. “Non c’è possibilità che qualcuno lo porti via. Possono venire a Parma, pagando l’entrata, per vederlo giocare, ma è inutile che vengano ad osservarlo per metterlo sotto contratto”. Insomma, i tifosi ducali, almeno sotto questo punto di vista, possono dormire sonni tranquilli: il re degli offload dovrebbe allietarli ancora per molto tempo a venire. E chissà che, sino ad ora, non abbia solo grattato solo la superficie del suo potenziale.
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