Minor numero di partecipanti, girone unico e playoff rinnovati. Per Zebre e Treviso una grande sfida da giocare fino in fondo
La prossima stagione di Challenge Cup sarà al via con un format diverso rispetto a quello al quale siamo stati abituati, cioè con le 20 squadre al via suddivise in cinque pool da quattro con le migliori otto ai quarti di finale e poi via via tutto il resto. Il motivo principale è la situazione che ha paralizzato il rugby europeo negli ultimi mesi, e che dunque ha costretto l’EPCR a riprogrammare per settembre e ottobre gli ultimi turni delle edizioni 2019/20 delle due coppe europee, togliendo dei weekend a disposizione delle squadre per disputare le gare dei gironi.
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Il nuovo format della Challenge Cup passerà da 20 a 14 squadre, con una prima fase che durerà quattro giornate e non più sei. Come detto non ci saranno le pool, ma un unico gruppone con tutte e 14 le partecipanti. Le quattro partite di ogni squadra verranno disputate contro formazioni provenienti da altre nazioni e campionati, dunque (ad esempio) Treviso potrebbe trovarsi contro squadre francesi o inglesi, ma questo dipenderà poi dagli incastri del calendario.
L’altra grande novità riguarda la fase a playoff: non si inizierà più dai quarti di finale ma dagli ottavi, ricalcando quello che succede nel calcio tra Champions League ed Europa League. Le migliori otto del “gruppone” della Challenge, più le squadre non qualificate ai quarti di Champions Cup si sfideranno in un ottavo di finale in gara secca, poi si giocheranno quarti, semi e finale come sempre. Una riforma che per ora viene indicata come temporanea, ma chissà che non possa rivelarsi un successo e ridare vita a una competizione che spesso è stata presa sottogamba (soprattutto dalle squadre di Premiership e Top 14) ma che invece sa offrire grandi emozioni.
Le prossime rappresentanti italiane in Challenge Cup saranno le due franchigie del Pro14, Zebre e Treviso. Non ci sarà spazio per altre formazioni nostrane provenienti dal Top12, o per squadre spagnole, perché l’EPCR ha inviato una lettera alle federazioni europee ricordando come i tempi ristretti del calendario impongano un numero minore di partecipanti.
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