Ci sono sette regole in sperimentazione nel campionato incominciato oggi, alcune già viste in azione durante Reds-Waratahs
Il 3 luglio è incominciato il Super Rugby AU, la versione ristretta, solo australiana, del Super Rugby. Si sfidano fra di loro le quattro franchigie australiane, con l’aggiunta dei Western Force, riesumati dopo qualche anno di esilio.
Come nell’edizione Aotearoa, quella neozelandese, gli arbitri hanno anche qui un particolare occhio di riguardo per il punto d’incontro, dando un giro di vite all’osservazione delle regole sul punto d’incontro. In Reds-Waratahs, primo incontro, in realtà abbiamo visto una tolleranza un po’ più ampia da parte del direttore di gara Nic Barry rispetto ai colleghi neozelandesi.
La partita tra le due prime squadre a scendere in campo, però, ha portato subito alla luce anche gli altri cambiamenti regolamentari: il Super Rugby AU, infatti, ha deciso di utilizzare 7 norme sperimentali, di cui un paio si sono immediatamente materializzate.
Le nuove regole del Super Rugby AU
Cartellino rosso: come nel Super Rugby Aotearoa, le squadre che rimangono in inferiorità numerica a causa di un’espulsione possono tornare a giocare in 15 dopo venti minuti, sostituendo il giocatore a cui è stato comminato il cartellino rosso.
Super Time: se al termine della partita le squadre sono in parità, hanno a disposizione due tempi da cinque minuti per portare a casa l’incontro. La prima squadra che segna, vince.
Tenuto alto: se un giocatore viene tenuto alto o commette in-avanti in area di meta, la squadra in difesa ha diritto a un drop di rinvio dalla propria linea di meta. Il drop deve almeno raggiungere la linea dei 5 metri per essere valido, con la difesa che non può avanzare oltre quella stessa linea prima del calcio.
Calcio in area di meta: Lo stesso accade in conseguenza di un calcio effettuato dalla squadra in attacco che entri in area di meta. Se viene annullato, si riparte con un drop dalla linea di meta, come nella fattispecie precedente. E’ quello che è accaduto nell’occasione con Michael Hooper protagonista in Reds-Waratahs
Mark: se la squadra in attacco esegue un calcio dall’interno dei 22 metri avversari, la squadra in difesa non può effettuare un mark, a meno che chi riceve il pallone non si trovi in area di meta. In quest’ultimo caso il gioco riprende con un drop di rinvio dai 22 metri.
50/22 e 22/50: in Italia siamo ben preparati a fronteggiare questo caso, visto che la regola è in sperimentazione in tutte le categorie dei nostri campionati dalla stagione 2019/2020. Ecco come funziona nel dettaglio.
Leggi anche: A che punto è la sperimentazione della regola 50:22?
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.