Il commento del commissario tecnico azzurro al termine del raduno di Parma: “Nuove abitudini ed etica del lavoro per costruire la nuova Italia”
Franco Smith è intervenuto ai microfoni della FIR al termine del raduno di Parma, facendo il punto della situazione e sottolineando l’importanza della tre giorni col gruppo azzurro. Vi segnaliamo in anteprima che nei prossimi giorni pubblicheremo un’intervista esclusiva di OnRugby con lo stesso Franco Smith.
L’allenatore della Nazionale italiana ha avuto a disposizione un gruppo di 36 atleti molto giovani, anagraficamente e a livello di esperienza in campo, in un momento temporale nel quale si può programmare e progettare con più calma del solito vista l’assenza di impegni immediati. Proprio riguardo al rinnovamento del gruppo ha parlato Franco Smith, dicendo come ci fosse già dallo scorso Sei Nazioni la volontà di inserire nuovi elementi nel giro azzurro.
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“L’intenzione è sempre stata quella di guardare avanti, oltre una grande generazione di grandi atleti come Parisse o Ghiraldini, creando un nuovo cammino per l’Italia e sviluppando un DNA basato sugli ottimi risultati che i giovani delle ultime stagioni di Under 20 hanno ottenuto. C’è molto talento nei giovani italiani, un aspetto confortante con cui guardare al prossimo ciclo quadriennale” ha detto il capo allenatore azzurro.
Si iniziano così a plasmare atleti che devono iniziare il loro percorso in Nazionale, in modo da andare a colmare il prima possibile il vuoto lasciato dai grandi che si sono recentemente ritirati (Alessandro Zanni e Dean Budd ad esempio). La sfida viene raccolta dallo staff azzurro, certo di poter canalizzare la pressione in modo positivo. Smith ha sottolineato anche l’importanza che avrà Quentin Kruger, il nuovo preparatore atletico con cui ha lavorato negli ultimi cinque anni e che potrà aiutare la crescita dei convocati.
“Nuove abitudini, una nuova cultura, un’etica del lavoro elevatissima sono i pilastri su cui costruire la nostra Nazionale. Tutti noi allenatori conosciamo bene l’ambiente italiano, io ho allenato una delle franchigie in passato, conosco il modo di lavorare e voglio costruire una collaborazione ancor più solida con Benetton e Zebre: anche da qui passa la costruzione del nostro DNA.
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In questi giorni – ha concluso Smith – abbiamo avuto l’opportunità di lavorare con meno pressione, non avendo partite all’orizzonte, e di concentrarci su alcuni dettagli senza pensare agli avversari o, viste le limitazioni, al contatto. Un aspetto interessante e utile in particolare considerando che stiamo iniziando a lavorare con un gruppo di atleti profondamente rinnovato, installando un nuovo gioco e fissando principi e punti fermi del rugby che vogliamo proporre. La pressione arriverà e sarà utile alla nostra crescita. Vincere e far crescere nuovi giocatori, questa è la nostra sfida”
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