Slow Motion #70: Richie Mo’unga, un passaggio per la maglia nera

Gli ultimi venti minuti del giocatore dei Crusaders hanno dimostrato a tutti perché è il numero 10 degli All Blacks

Richie Mo'unga

Richie Mo’unga – ph. Marty MELVILLE / AFP

Richie Mo’unga è il numero 10 degli All Blacks, ma nonostante il 26enne abbia vinto tre NPC e tre Super Rugby in carriera, e abbia ormai un congruo numero di caps con la nazionale (17), vengono a più riprese sollevati dubbi sulla legittimità della sua titolarità con la Nuova Zelanda.

I tuttineri sono usciti fuori in semifinale dalla Rugby World Cup in Giappone, e questo, nella terra della lunga nuvola bianca, non è stato ben digerito dai tifosi. Il fatto che Steve Hansen abbia deciso di puntare sull’apertura dei Crusaders subito prima dell’appuntamento iridato ha quindi attirato su Richie Mo’unga e sullo spostamento di Beauden Barrett ad estremo una valanga di chiacchiere, ragionamenti e critiche da parte della stampa e degli spettatori.

Nella quinta, decisiva giornata del Super Rugby Aotearoa, in cui i Crusaders hanno battuto i Blues con una splendida rimonta nel finale, Richie Mo’unga ha dimostrato di meritare pienamente il ruolo di mediano di apertura degli All Blacks.

Se il calcio d’inizio recuperato in scivolata aveva già avuto un rilevante impatto emotivo sul match, suonando la carica per i suoi, è il passaggio illuminante allo scoccare dell’ora di gioco che dà veramente la svolta alla partita.

L’azione, diciamolo, inizia da un errore di Barrett, che inusualmente sbaglia un calcio tattico concedendo ai Crusaders il pallone in attacco. Nonostante i balbettii in rimessa, i padroni di casa ottengono in qualche modo il possesso, ma faticano a dare qualità al possesso, sbattendo su una solida difesa dei Blues come accaduto per tutto il resto dell’incontro.

In sesta fase, però, si è creato un mismatch: nei 15 metri ci sono quattro trequarti Crusaders contro Mark Telea e tre avanti Blues, fra cui Ofa Tu’ungafasi, il pilone degli ospiti, che si trova a difendere da penultimo. Telea, come ha fatto per tutta la partita, sale forte a chiudere la linea di passaggio di Mo’unga. Le letture difensive dell’ala, fino a quel momento, hanno consentito alla diga di reggere sotto gli insistenti colpi avversari, respinti spesso e volentieri al mittente. Questa volta, però, Richie Mo’unga è semplicemente migliore: mentre carica il passaggio, si accorge di Telea, quindi rinuncia a servire Havili e con un pezzo di bravura eccezionale confeziona un secondo passaggio oltre il difensore, per servire George Bridge all’esterno.

E’ un gesto tecnico di bellezza stordente ma anche difficilissimo per i tempi in cui riesce a caricare ed eseguire un passaggio di una quindicina di metri, ormai quasi da fermo e con una finestra piccolissima sia in termini di spazio che di tempo per eseguirla al meglio, con una parabola tesa che non consenta all’avversario di reagire e recuperare. Al resto ci pensa Bridge, che ha le gambe abbastanza rapide per sfuggire al ritorno di Telea sull’out di sinistra e le mani abbastanza raffinate per trovare Mitch Drummond all’interno, che corre il classico corridoio del mediano di mischia, pronto a segnare la meta che cambia la storia della partita.

E’ il più bello, ma non l’unico dei passaggi importanti di Richie Mo’unga. Poco più tardi, il numero 10 offrirà l’assist per la meta di Will Jordan che chiude l’incontro: un passaggio caricato forte, come se dovesse andare lontano, inducendo la difesa a scalare e rivelandosi invece un semplice pop pass per il compagno, che compare all’esterno dall’asse e segna.

Lorenzo Calamai

Slow Motion è la rubrica di OnRugby che ogni settimana racconta la meta più bella del weekend, nei minimi particolari, corredata dal video. Il fanatico ovale la segue così: prima se la guarda tutta, e poi torna indietro a leggere paragrafo per paragrafo, alternando il tasto play a quello pausa. Trovi qui tutte le scorse puntate. Buon divertimento.

Per essere sempre aggiornato sulle nostre news metti il tuo like alla pagina Facebook di OnRugby e/o iscriviti al nostro canale Telegram.
onrugby.it © riproduzione riservata

Cari Lettori,

OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.

Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.

item-thumbnail

European OnRugby Ranking: Leinster in testa, sale il Benetton e anche il Castres

I prossimi avversari dei Leoni in Champions Cup fanno il balzo in avanti più significativo della classifica

21 Gennaio 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

Eddie Jones torna a sorpresa nel Sei Nazioni 2025, in una nuova veste

L'ex-tecnico dell'Inghilterra avrà modo "di dire la sua" durante il Torneo

21 Gennaio 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

European OnRugby Ranking: la prima classifica del 2025

Le variazioni alla graduatoria dopo il primo weekend di rugby del nuovo anno

item-thumbnail

La filosofia di Gonzalo Quesada: “Un vero allenatore deve saper far crescere i propri giocatori. Ma c’è un però”

Lunga intervista al tecnico Azzurro, tra retroscena del primo raduno con l'Italia, il suo sistema di lavoro e... yoga

7 Gennaio 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

Top14: La Rochelle da capogiro, 100° tutto esaurito consecutivo!

Il club della Caravella ha davvero il vento in poppa

6 Gennaio 2025 Terzo tempo
item-thumbnail

European OnRugby Ranking: come si presentano le squadre al via del 2025

Il Benetton inizia il nuovo anno nella top 20 della graduatoria