Il dirigente piacentino ha parlato anche dell’importanza del ruolo di Carlo Orlandi
Ripartire, con l’energia e l’entusiasmo di sempre, pur consapevoli della congiuntura economica negativa e di una situazione fluida a 360 gradi, di per sé insita di rischi per chi vuole portare avanti un’impresa o una compagine sportiva, non solo all’interno del mondo del rugby. E’ questo il mantra in casa Lyons Piacenza, formazione del Top12 di una delle città più colpite dal dramma che ha segnato l’Italia nei mesi recenti.
“C’è grande entusiasmo e voglia di ripartire, ma non dobbiamo assolutamente correre il rischio di fare movimenti, di qualsivoglia genere, oltre le nostre possibilità attuali. Se gli sponsor principali della passata stagione hanno fatto sentire il loro apporto, e proseguiranno il loro impegno al nostro fianco, ci sono inevitabilmente alcune incertezze legate ad altre situazioni.
Da 25 anni chiudiamo la stagione con una festa del rugby a cui lavorano – per avere un’idea delle dimensioni – qualcosa come 120 volontari. E’ una sorta di sponsor aggiuntivo per noi, che a questo giro non ci sarà. Si spera di poter organizzare qualcosa di simile più avanti, ma non è affatto scontato, perché la situazione – soprattutto in relazione ad eventi del genere – non è ancora sotto controllo. Non sappiamo ancora anche quale sarà il contributo federale”, spiega ad OnRugby Stefano Nucci, direttore sportivo dei Lyons Piacenza.
Compensi ridotti
“Motivo per cui, per evitare di fare il passo più lungo della gamba e poter gestire con più sicurezza l’aspetto economico, in un contesto già di per sé rischioso – alla luce di una situazione fluida – abbiamo chiesto ai ragazzi una riduzione del compenso.
Siamo consci del fatto che nessuno possa essere contento di una soluzione simile. Tuttavia, i nostri atleti si sono dimostrati ragazzi intelligenti. Hanno capito la situazione, critica soprattutto in una provincia come la nostra – dove purtroppo ci sono state innumerevoli vittime, ed un impatto anche sui posti di lavoro molto negativo -, che è stata tra quelle più colpite dalla pandemia in Italia”, dettaglia Nucci.
Contenimento
I dirigenti piacentini stanno lavorando alacremente e con grande attenzione pure sul tema delle misure contenitive. “In termini di sicurezza dovremo rispettare tutti i requisiti posti in essere dalle direttive di governo, regione e federazione. Insomma, un lavoro non banale. Abbiamo sensibilizzato i ragazzi su ogni possibile rischio”.
Leggi anche: Top12 rugbymercato: i cambiamenti ufficiali nelle rose del massimo campionato
Mercato
Meno attivi, invece, dopo aver sistemato la rosa nelle scorse settimane con tre innesti mirati (Scarsini, Katz e Salvetti), sul fronte campagna acquisti. “Ci fermiamo qui, almeno per ora. Possibile che ci sia la necessità di avere uno/due trequarti in più, ma non sapendo ancora con certezza la formula del campionato non avrebbe senso muoversi adesso. Valuteremo anche in base alla presenza o meno del meccanismo di promozione/retrocessione”, spiega Nucci.
“Salutati Stewart – pilone neozelandese – e Guillomot – apertura transalpina -, tornati ai loro rispettivi paese, Riccardo Capone, passato al Petrarca, Pedrazzani e Parlatore, abbiamo inserito elementi di un certo rilievo come Samuel Katz, 10 in arrivo da San Donà, Jacopo Salvetti e Luca Scarsini abbiamo scelto di confermare tutti gli altri, puntando sullo zoccolo duro della squadra della passata stagione.
Anche perché siamo abbastanza soddisfatti di quanto fatto lo scorso anno, al ritorno in massima serie. Al momento dello stop stavamo in penultima posizione, reduci da qualche sconfitta di troppo, ma con prospettive interessanti. Oltre a mettere qualche bella vittoria in cascina nei primi mesi di gioco, nel corso dell’annata abbiamo perso alcune partite di poche lunghezze, e proprio alla fine, con squadre decisamente superiori come Fiamme o Calvisano. La squadra, così, nonostante la graduatoria, era carica per provare a rimanere nel Top12 sul campo, non a tavolino come poi è successo causa virus. Sarà un obiettivo da raggiungere la prossima stagione, se dovessero esserci le retrocessioni”.
L’importanza di Carlo Orlandi
Un target messo nel mirino con fiducia, anche grazie ad uno dei colpi più importanti del mercato in entrata, seppur fuori dal rettangolo verde. Si tratta ovviamente di Carlo Orlandi, in arrivo dallo staff tecnico delle Zebre. “Carlo è stato un giocatore ed è un allenatore di straordinaria esperienza, con un CV che parla per lui. In casa Lyons Piacenza non avrà solo il compito di assistant coach del confermato Gonzalo Garcia, per quanto concerne la mischia in prima squadra, ma svolgerà un’attività di supervisore tecnico su tutto il nostro parco squadre: Under 16, Under 18 e formazione Cadetta. Lo scopo del suo lavoro sarà quello di portare il maggior numero possibile di giocatori del nostro vivaio in prima squadra. Un qualcosa che non si sviluppa in un anno, ma, programmando al meglio, in 3/5 annate agonistiche. Solo al termine di questo periodo potremo trarre conclusioni, e speriamo tanti frutti”, conclude il direttore sportivo dei Lyons Piacenza.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.