A Firenze situazione complessa dal punto di vista economico, già molti giocatori hanno lasciato la squadra
La conta degli addii dei Medicei non è lunghissima, ma sostanziosa: il numero 8 sudafricano Carel Greef se n’è andato a Rovigo; l’apertura Dan Newton si è accasata al Valorugby; l’estremo Segundo Tuculet giocherà nelle serie minori francesi.
Già così la squadra, che lottava (con profitto, va detto) per la salvezza prima della cancellazione della stagione 2019/2020, ne uscirebbe pesantemente depauperata. Greef, Tuculet e Newton rappresentavano le tre punte di diamante atte ad alzare il livello della squadra fiorentina. Non saranno, però, gli unici addii prima dell’inizio del campionato 2020/2021: la lista dei partenti si sta ingrossando e potrebbe diventare davvero lunga, e un altro segnale negativo è arrivato con l’addio di coach Presutti.
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Mancano due settimane alla data ultima per le iscrizioni delle squadre al prossimo Top 12, e sembrano esserci poche certezze sulla partecipazione della squadra dei Medicei al prossimo massimo campionato. Lo scoglio principale è rappresentato dalla fattibilità economica del progetto sportivo: il taglio delle sponsorizzazioni dovuto alle difficoltà riscontrate da tutto il settore privato italiano, sommato alle poche certezze circa i contributi FIR, compongono un quadro dove ancora non è possibile tracciare una linea definitiva.
Nonostante il silenzio del club, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali in attesa di avere un orizzonte più concreto e definito, trapela la volontà di partecipare al prossimo campionato, anche se il rischio è di trovarsi a farlo con una squadra largamente rimaneggiata, difficilmente al livello richiesto dal Top 12. Anche se la società dovesse poi trovare le garanzie economiche richieste, ci sarebbe comunque davvero poco tempo per riuscire ad allestire una squadra competitiva. Aleggia lo spettro di una partecipazione simbolica al campionato, prima di una retrocessione in Serie A dove già milita la squadra cadetta dei biancorossi. Un’eventualità che scaccerebbe le velleità di professionismo in virtù di una rinnovata autarchia tecnica che qualcuno, a Firenze, già auspica per il presente: lasciar perdere una rosa che in questi anni si è imbottita di giocatori provenienti da fuori per investire sulle risorse del territorio.
La situazione rassomigli quella del San Donà, con una concreta incertezza sul futuro prossimo. In queste settimane la dirigenza sta lavorando alacremente per riuscire a portare a casa accordi concreti con le aziende sostenitrici del progetto, in modo da avere cifre certe sulle quali lavorare. Da qui al 31 luglio, ogni ora sarà decisiva per capire quale sarà il destino dei biancorossi.
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