Come è la corsa per la maglia numero 10?
La nazionale italiana rugby, reduce dal primo raduno stagionale in quel di Parma – incentrato soprattutto sulla valutazione della condizione fisica del gruppo, da parte dell’head coach Franco Smith e del suo staff -, si appresta a vivere, in attesa di indicazioni ufficiali di World Rugby – attese in queste settimane -, un autunno probabilmente denso come non mai, tra i recuperi del Sei Nazioni 2020 con Irlanda ed Inghilterra (24 e 30/31 ottobre, le date nel mirino, allo stato attuale sempre con la spada di damocle delle porte chiuse) e la possibilità concreta, sebbene ancora non ancora ufficiale, di altri tre test (o forse quattro) novembrini, nel contesto di un inedito torneo, assieme alle cinque del Six Nations, più Fiji e Giappone.
Leggi anche: Opportunità è responsabilità: inizia il nuovo ciclo degli Azzurri
Un tour de force di un mese abbondante, inedito nella prima fase della stagione, con verosimilmente 5 partite in 6 settimane, che verosimilmente richiederà, come indicato proprio da Smith in settimana, l’utilizzo di un gruppo allargato, per evitare/prevenire/combattere infortuni e mantenere alta la qualità delle performance di ogni singolo, senza spremere eccessivamente il singolo atleta in un lasso temporale così ristretto.
Nazionale Italiana Rugby – Quali nomi per lo spot di mediano d’apertura per ottobre/novembre?
Nell’ultimo lustro abbondante, dopo l’addio di Luciano Orquera, e la parentesi Kelly Haimona, l’Italia ha faticato oltremodo a partorire alternative nel ruolo di apertura. Dal 12 marzo 2016, giorno del quarto turno del Sei Nazioni 2016 – l’ultimo prima dell’inizio dell’era Conor O’Shea – contro l’Irlanda, all’Aviva Stadium di Dublino, quando Edoardo Padovani partì titolare contro la Nazionale dell’Isola di Smeraldo, nelle successive 44 sfide della selezione nazionale maggiore, la maglia numero 10 è sempre andata sulle spalle del duo Tommaso Allan (29 volte)-Carlo Canna (15), con i due che, peraltro, hanno pure giocato assieme (con il ragazzo delle Zebre Rugby posizionato a numero 12) nel corso del Sei Nazioni 2020. Inevitabile, in attesa della crescita attesa da parte delle nuove generazioni, con Antonio Rizzi e Paolo Garbisi, già nel giro azzurro, capostipiti.
Sicuri
Carlo Canna – In una recente intervista ai nostri microfoni, Franco Smith ha parlato di lui in questi termini: “Carlo è un giocatore speciale, che ha tutte le qualità che servono a un trequarti per occupare con costrutto entrambe le posizioni. Può stare in campo a livello internazionale sia all’apertura che a primo centro. Non è detto che debba per forza giocare a numero 12″. Viste le assenze quasi certe di Michele Campagnaro e Tommaso Castello in mezzo al campo, anche il prossimo autunno, probabile che vedremo il beneventano classe ’92 ancora in posizione da primo centro pure nelle sfide in arrivo a breve, ma la sua candidatura alla numero 10 è comunque più che forte, in ogni caso.
Tommaso Allan – Il numero 10 del Benetton Rugby è il titolare nel ruolo da ormai un triennio abbondante, nonché uno dei 7 leader dello spogliatoio che hanno definito il nuovo capitanato. Il classe ’93 vicentino ha ormai raggiunto la maturità e parte con i galloni dell’apertura di riferimento in questo quadriennio, anche se il cammino verso Francia 2023 è piuttosto lungo.
Probabili
Paolo Garbisi – Da anni punto di riferimento all’apertura delle selezioni giovanili italiane, l’ex Mogliano – club con cui ha esordito nell’allora Eccellenza non ancora maggiorenne – sul finire dell’annata agonistica ’17/’18 – è un giocatore oltremodo solido. Meno appariscente, meno da guizzi luminosi rispetto a colleghi del presente e del recente passato, ma dotato di un’interessante gamma di soluzioni offensive, tutte portate con know-how sopra la media rispetto all’età del soggetto (classe ’00), e di una presenza difensiva non banale. Questa stagione si testerà realmente a livello Pro, dopo l’esperienza con Petrarca in Top12. Lo aspetta il Pro14, in maglia Benetton Rugby – da permit palyer (tesserato Petrarca) -, dove potrebbe trovare diverso spazio, giocandosi una maglia con il collega azzurro Tommy Allan e l’esperto internazionale irlandese Ian Keatley. Dovesse impattare al meglio nel torneo celtico, inizierebbe a mettere giù la candidatura per il presente, e magari ancor più per il futuro azzurro.
Antonio Rizzi – Dopo i due anni tra alti (pochi ma intensi) e bassi alla Benetton Rugby, il talento classe ’98 friulano riparte dalle Zebre, dove Bradley e Roselli sembrano credere molto nelle sue qualità, già apprezzate dallo stesso Franco Smith, che lo ha portato con sé nei raduni recenti, nel suo primo Sei Nazioni da Head Coach, e che potrebbe puntare con ancor più vigore su di lui, se riuscisse ad incidere nel sistema multicolor nei prossimi mesi.
Per conoscere meglio tutti gli azzurri, entra nella pagina dedicata alle loro schede biografiche. Ci sono anche azzurrini e Italdonne.
Scopri gli altri reparti:
– Seconda linea
– Prima linea
– Terza linea
– Mediani di mischia
– Centri
– Triangolo allargato
Leggi anche: Franco Smith, Italia: “Crescere in forza e intensità. In arrivo raduni anche con gruppo ‘emergenti’”
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.