Nazionale italiana rugby: quali i nomi per novembre? – mediani d’apertura

Come è la corsa per la maglia numero 10?

Nazionale Italiana Rugby

Nazionale Italiana Rugby, Tommaso Allan – ph. Sebastiano Pessina

La nazionale italiana rugby, reduce dal primo raduno stagionale in quel di Parma – incentrato soprattutto sulla valutazione della condizione fisica del gruppo, da parte dell’head coach Franco Smith e del suo staff -, si appresta a vivere, in attesa di indicazioni ufficiali di World Rugby – attese in queste settimane -, un autunno probabilmente denso come non mai, tra i recuperi del Sei Nazioni 2020 con Irlanda ed Inghilterra (24 e 30/31 ottobre, le date nel mirino, allo stato attuale sempre con la spada di damocle delle porte chiuse) e la possibilità concreta, sebbene ancora non ancora ufficiale, di altri tre test (o forse quattro) novembrini, nel contesto di un inedito torneo, assieme alle cinque del Six Nations, più Fiji e Giappone.

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Un tour de force di un mese abbondante, inedito nella prima fase della stagione, con verosimilmente 5 partite in 6 settimane, che verosimilmente richiederà, come indicato proprio da Smith in settimana, l’utilizzo di un gruppo allargato, per evitare/prevenire/combattere infortuni e mantenere alta la qualità delle performance di ogni singolo, senza spremere eccessivamente il singolo atleta in un lasso temporale così ristretto.

Nazionale Italiana Rugby – Quali nomi per lo spot di mediano d’apertura per ottobre/novembre? 

Nell’ultimo lustro abbondante, dopo l’addio di Luciano Orquera, e la parentesi Kelly Haimona, l’Italia ha faticato oltremodo a partorire alternative nel ruolo di apertura. Dal 12 marzo 2016, giorno del quarto turno del Sei Nazioni 2016 – l’ultimo prima dell’inizio dell’era Conor O’Shea – contro l’Irlanda, all’Aviva Stadium di Dublino, quando Edoardo Padovani partì titolare contro la Nazionale dell’Isola di Smeraldo, nelle successive 44 sfide della selezione nazionale maggiore, la maglia numero 10 è sempre andata sulle spalle del duo Tommaso Allan (29 volte)-Carlo Canna (15), con i due che, peraltro, hanno pure giocato assieme (con il ragazzo delle Zebre Rugby posizionato a numero 12) nel corso del Sei Nazioni 2020. Inevitabile, in attesa della crescita attesa da parte delle nuove generazioni, con Antonio Rizzi e Paolo Garbisi, già nel giro azzurro, capostipiti.

Sicuri

Carlo Canna – In una recente intervista ai nostri microfoni, Franco Smith ha parlato di lui in questi termini: “Carlo è un giocatore speciale, che ha tutte le qualità che servono a un trequarti per occupare con costrutto entrambe le posizioni. Può stare in campo a livello internazionale sia all’apertura che a primo centro. Non è detto che debba per forza giocare a numero 12″. Viste le assenze quasi certe di Michele Campagnaro e Tommaso Castello in mezzo al campo, anche il prossimo autunno, probabile che vedremo il beneventano classe ’92 ancora in posizione da primo centro pure nelle sfide in arrivo a breve, ma la sua candidatura alla numero 10 è comunque più che forte, in ogni caso.

Tommaso Allan – Il numero 10 del Benetton Rugby è il titolare nel ruolo da ormai un triennio abbondante, nonché uno dei 7 leader dello spogliatoio che hanno definito il nuovo capitanato. Il classe ’93 vicentino ha ormai raggiunto la maturità e parte con i galloni dell’apertura di riferimento in questo quadriennio, anche se il cammino verso Francia 2023 è piuttosto lungo.

Probabili

Paolo Garbisi – Da anni punto di riferimento all’apertura delle selezioni giovanili italiane, l’ex Mogliano – club con cui ha esordito nell’allora Eccellenza non ancora maggiorenne – sul finire dell’annata agonistica ’17/’18 – è un giocatore oltremodo solido. Meno appariscente, meno da guizzi luminosi rispetto a colleghi del presente e del recente passato, ma dotato di un’interessante gamma di soluzioni offensive, tutte portate con know-how sopra la media rispetto all’età del soggetto (classe ’00), e di una presenza difensiva non banale. Questa stagione si testerà realmente a livello Pro, dopo l’esperienza con Petrarca in Top12. Lo aspetta il Pro14, in maglia Benetton Rugby – da permit palyer (tesserato Petrarca) -, dove potrebbe trovare diverso spazio, giocandosi una maglia con il collega azzurro Tommy Allan e l’esperto internazionale irlandese Ian Keatley. Dovesse impattare al meglio nel torneo celtico, inizierebbe a mettere giù la candidatura per il presente, e magari ancor più per il futuro azzurro.

Antonio Rizzi – Dopo i due anni tra alti (pochi ma intensi) e bassi alla Benetton Rugby, il talento classe ’98 friulano riparte dalle Zebre, dove Bradley e Roselli sembrano credere molto nelle sue qualità, già apprezzate dallo stesso Franco Smith, che lo ha portato con sé nei raduni recenti, nel suo primo Sei Nazioni da Head Coach, e che potrebbe puntare con ancor più vigore su di lui, se riuscisse ad incidere nel sistema multicolor nei prossimi mesi.

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