Match fra squadre nazionali dal 24 ottobre al 5 dicembre. L’eventuale approvazione del piano il prossimo 30 luglio
World Rugby ha comunicato nel pomeriggio di mercoledì di aver diramato alle singole federazioni e a tutti gli attori coinvolti una proposta ufficiale di calendario internazionale per la prossima finestra autunnale.
Secondo il piano delineato si giocherà dal 24 ottobre fino al 5 dicembre prossimi. Nell’emisfero nord, si porterebbe così a termine il Sei Nazioni 2020 negli ultimi due weekend di ottobre, per poi riposare nel fine settimana del 7 novembre e riprendere a giocare dei test fra le squadre europee e altre invitate (Fiji e Giappone) fino al 5 dicembre. Nell’emisfero sud dal 7 novembre al 12 dicembre si svolgerebbe il Rugby Championship, in un formato eccezionalmente ridotto a sei settimane e su un unico territorio nazionale.
In questo modo i club professionistici dell’Emisfero Nord potranno avere accesso ai propri atleti internazionali dell’Emisfero Sud al fine di completare al meglio la stagione 2019/20. Se infatti il Top 14 è stato cancellato, il Pro14 ha recentemente annunciato le date in cui concluderà la propria annata, in agosto e settembre, stesse date che potrebbero vedere in campo anche Premiership e coppe europee. La maggior parte dei giocatori internazionali sarà poi, però, indisponibile ai club per l’avvio della stagione 2020/2021, coincidente con la nuova finestra.
La proposta sarà analizzata ed eventualmente approvata al prossimo incontro in videoconferenza del Consiglio di World Rugby del prossimo 30 luglio. Se il piano riceverà luce verde, il calendario completo degli incontri verrà poi reso pubblico da ogni singola federazione nazionale e dagli organizzatori dei tornei internazionali. Il rischio più grande, in questo momento, è che una agenda così fitta porti i giocatori ad un utilizzo largamente inflazionato, con conseguenze importanti sullo stress fisico e psicologico al quale saranno sottoposti.
Nonostante i piani di rivoluzione del calendario internazionale, finora World Rugby non è pervenuta ad una conclusione definitiva. Pertanto l’attuale proposta sarebbe solamente una deroga temporanea alla Regulation 9, il regolamento della federazione internazionale che norma la strutturazione attuale della stagione del rugby fra squadre nazionali.
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