Per gli avanti dei Leoni la differenza fra una stagione di successo e una di mediocrità passerà dalle prestazioni dei più giovani
Il Benetton Rugby tornerà in campo il prossimo 22 agosto e giocherà due partite contro le Zebre. Un interessante modo di ripartire e di vedere lo stato dell’arte della squadra veneta in vista di quello che è però l’obiettivo primario del club: farsi trovare pronti per il 3 ottobre 2020, data provvisoria individuata dal Pro14 per l’inizio della prossima stagione.
Una annata, la prossima, dove i Leoni proveranno a trasformare una necessità, quella di ridurre leggermente l’organico e salutare alcuni senatori che hanno fatto la fortuna dei biancoverdi nelle scorse stagioni, in un’occasione, quella di lanciare una generazione di giovani di talento innestati su un nocciolo di giocatori nel momento apicale della carriera, che però devono prendere definitivamente in mano la leadership della squadra, incrinata dagli addii di Dean Budd e Alessandro Zanni.
Il pacchetto degli avanti, vero e proprio cuore pulsante della squadra, è la risorsa dove il Benetton Rugby ha trovato in queste stagioni la migliore qualità diffusa, la più grande continuità, la risorsa a cui la squadra ha fatto ricorso in ogni momento complesso: quando le cose si fanno serie, il Benetton cerca nella volontà, nella fisicità e nella tenacia dei propri avanti le forze per tenere dritta la barra dell’incontro.
DNA
Un vero e proprio DNA, per dirla con le parole care all’head coach della nazionale italiana, che a Treviso si è consolidato nella gestione Crowley, giunto alla sua quinta stagione al comando dei Leoni.
Più che in altre stagioni, però, il Benetton 2020/2021 dovrà essere in grado di portare l’intera rosa ad un livello di eccellenza il più rapidamente possibile, per non soffrire le numerose assenze che Franco Smith dovrà infliggere alla sua ex squadra. Gli impegni dell’Italia, infatti, potrebbero essere maggiori degli altri anni, almeno allo stato attuale delle cose: se tutto dovesse essere confermato per come si prospetta, la squadra trevigiana rimarrebbe senza gli internazionali dalla fine di ottobre a dicembre, quando il Pro14 sarà appena iniziato, e poi, come di consueto, durante il Sei Nazioni.
Ecco che dunque la crescita immediata di alcuni permit players come Filippo Alongi e Manuel Zuliani sarà cruciale, come anche potrebbero avere un ruolo assai più incisivo gli invitati, rispetto agli scorsi anni. Determinante, per le fortune del Benetton Rugby 2020/2021, le situazioni in cui agli impegni in nazionale si sommerà un’infermeria mai vuota, com’è normale nel rugby moderno, specie in una stagione lunga e fitta di partite come si prospetta la prossima.
Ecco che sarà allora la qualità media di tutti i giocatori coinvolti e la capacità di farsi trovare pronti da parte dei più giovani nel momento del bisogno a fare la differenza fra una annata di successo e una di mediocrità, specialmente per il pacchetto degli avanti.
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Pilone sinistro
Nicola Quaglio
Cherif Traoré
Federico Zani
Derrick Appiah
Matteo Drudi – permit player
Quaglio e Zani sono i due principali indiziati per spartirsi la maglia numero 1 da titolare, con Cherif Traoré a completare le risorse nel ruolo come valido finisher in uscita dalla panchina. Tra i cinque nomi a disposizione del Benetton in questo ruolo, solo quello di Federico Zani è stato per il momento considerato in ottica nazionale – in attesa di capire come e quando recupererà dall’infortunio Derrick Appiah -, lasciando quindi una maggiore dote ai veneti. Matteo Drudi avrà così più tempo per crescere, anche se il suo coinvolgimento, in un momento o in un altro, è quasi certo, in una stagione che si preannuncia lunga e complessa.
Tallonatore
Tomas Baravalle
Hame Faiva
Gianmarco Lucchesi – permit player
Non è lunghissima la coperta per il Benetton Rugby per quanto riguarda la maglia numero 2. Hame Faiva e Tomas Baravalle dovranno spartirsi sostanzialmente i doveri nel ruolo, con Federico Zani come possibile ripiego a tallonatore. Il neozelandese, peraltro equiparabile a partire dalla finestra internazionale autunnale, è però stato spesso ai box per piccoli infortuni. L’assenza di uno dei due, sommata magari alle convocazioni internazionali, porterebbe a una condizione che potrebbe lanciare il classe 2000 Lucchesi verso una stagione di fuoco, con un balzo non da poco fra Accademia Nazionale e Pro14.
Pilone destro
Simone Ferrari
Tiziano Pasquali
Marco Riccioni
Filippo Alongi – permit player
Sebbene il ruolo di pilone destro sia uno dei più lunghi a livello di quantità nel pack degli avanti, c’è da considerare che Marco Riccioni e in seconda battuta Tiziano Pasquali potrebbero essere interessati dalle attività della nazionale, con Simone Ferrari tutt’altro che lontano da un eventuale ritorno in Azzurro, se dovessero presentarsene le condizioni. Fra i tre giocatori di maggiore qualità, Riccioni è il più giovane ma anche il più forte, un gradino al di sopra di Pasquali e Ferrari, comunque ottimi profili per il livello del Pro14.
Fiducia che è stata rinnovata anche a Filippo Alongi, il permit player più esperto del lotto, chiamato a una stagione con più minuti rispetto ai 156 della scorsa stagione, dove dovrà dimostrare tutto il proprio valore, visto che già a novembre potrebbe essere chiamato in causa in uno scenario in cui Appiah non sia ancora del tutto pronto e Pasquali e Riccioni impegnati in Azzurro.
Seconda linea
Niccolò Cannone
Irné Herbst
Federico Ruzza
Eli Snyman
Riccardo Favretto – permit player
Matteo Canali – invitato
Cannone, Ruzza, Herbst e Snyman sono quattro pedine che il Benetton potrà giostrare in maniera efficace durante la stagione, come fatto nelle ultime due, per mantenere costanti freschezza e qualità nel cuore del pacchetto.
A Federico Ruzza si chiede un definitivo scatto di crescita che lo porti a diventare il faro della rimessa laterale biancoverde, mentre Cannone e i due sudafricani sono uomini di maggiore fatica in mezzo al campo. In chiave nazionale, però, i due Azzurri saranno certamente assenti quando l’Italia giocherà. Ecco allora che non solo il giovanissimo Favretto, ma anche Canali, potrebbero trovarsi a dover giocare un ruolo in alcuni incontri.
Terza linea
Matteo Barbini
Toa Halafihi
Michele Lamaro
Marco Lazzaroni
Sebastian Negri
Giovanni Pettinelli
Braam Steyn
Manuel Zuliani – permit player
Davide Ruggeri – invitato
Grande ricchezza in terza linea, sia a livello qualitativo che quantitativo. Una terza linea composta da Steyn, Halafihi e Negri è sopra la media di una campionato dove comunque terze linee di gran lusso non mancano. Anche chi parte un gradino più sotto nelle gerarchie, come Pettinelli, Lamaro e Lazzaroni, garantisce una grande qualità. A Marco Barbini il compito di farsi trovare pronto nel momento del bisogno, pronto a dispensare la propria grande qualità nel ruolo decisivo di club player.
Attenzione, però, 6 delle 8 terze linee del Benetton Rugby sono state convocate all’ultimo raduno da Franco Smith. Con una stagione lunga, sinonimi di acciacchi ed infortuni, a sommarsi agli impegni internazionali, sarà il caso che l’enfant du pays Zuliani si faccia trovare ben pronto ad un eventuale, subitaneo esordio.
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