L’head coach australiano dell’Inghilterra ha spiegato a Sky Sport l’idea che si è fatto sul futuro del torneo australe
Nel corso di questo lungo periodo di pausa dall’attività agonistica, Eddie Jones, capo allenatore australiano della nazionale inglese ha affrontato diversi temi d’interesse, tra lunghe interviste ed interessanti Podcast (tra cui quello in compagnia dell’ex CT azzurro Conor O’Shea, divenuto director of performance della RFU negli scorsi mesi), tra regolamento – e modifiche da apportarvi – e calendario internazionale.
Negli ultimi giorni, l’ex coach del Giappone, è intervenuto al podcast di Sky Sports con Will Greenwood, per parlare del futuro del Super Rugby, torneo nel quale ha allenato nel lontano 2007, alla guida dei Queensland Reds, fornendo un punto di vista interessante.
“La cosa principale è – e credo che sia stato dimostrato da quanto visto in queste settimane, per tasso di coinvolgimento del pubblico – che la gente vuole una competizione domestica di qualità”, ha dichiarato il 60enne ex Australia.
“Il Super Rugby Aotearoa ha dimostrato che le persone vogliono vedere il meglio contro il meglio dei ri, cosa che è sempre stato il Super Rugby, sin dai tempi dell’inizio con il Super 12. Ultimamente, però, anche a causa delle tante partenze verso Europa e Giappone, questa cosa è venuta un poco a mancare. La competitività complessiva è scesa”.
Leggi anche: World Rugby ha proposto un calendario provvisorio per il prossimo autunno
“Penso che il compito per ogni Nazione sia quello di avere un campionato domestico il più possibile competitivo. Un torneo in cui si veda il meglio contro il meglio del paese, al massimo del livello. Se riesci ad ottenere ciò, puoi stare certo che i fan verranno a vedere le partite e seguiranno il torneo”, ha concluso Eddie Jones, tracciando a detta sua una via non negoziabile per il futuro del rugby nell’emisfero sud, per tenere vivo l’interesse del pubblico ovale anche lontano dalle finestre internazionali.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.