Potrebbe esserci una nuova prima volta a livello iridato
Rugby World Cup 2027: la Russia ci prova. Dopo aver incassato il sostegno e la fiducia del presidente Putin, la Russian Rugby Federation ha comunicato la volontà di avanzare la propria candidatura per ospitare quella che sarà l’undicesima edizione della rassegna iridata ovale.
Le procedura per ospitare la Rugby World Cup 2027
Qualcuno prevede già un testa a testa con l’Australia, altra nazione che ha fatto emergere questa volontà, in vista della scelta definitiva che compirà World Rugby nel maggio 2022. Ma come si arriva a candidarsi per ospitare una Rugby World Cup?
Tutti gli stati interessati a entrare in competizione per diventare il Paese ospitante dovranno, in questo caso, preparare un dossier da presentare entro febbraio 2021: nei susseguenti quindici mesi poi inizieranno le analisi economico-sportive dei comitati tecnici della Federazione Internazionale che stabiliranno, tramite votazione, quale sarà la nazione che ospiterà la Rugby World Cup 2027.
Le dichiarazioni della Federazione Russa
“Il 24 luglio, il Consiglio Supremo della Russian Rugby Federation ha istituito un Comitato per formulare la domanda di candidatura ad ospitare la Rugby World Cup 2027 in Russia.
“Anticipando la creazione del Comitato – si legge -, il Presidente del Consiglio Supremo della Russian Rugby Federation Igor Artemyev ha ricordato che l’iniziativa atta a formulare una domanda di di candidatura ad ospitare la Coppa del Mondo 2027 in Russia è stata sostenuta dal Presidente della Russia, presso il Consiglio per lo sviluppo di cultura fisica e sport.
“Le consultazioni necessarie si sono svolte con la partecipazione del Ministero dello Sport. Entro la fine dell’anno sono attese informazioni dettagliate e criteri per l’applicazione. ”
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Intanto nel 2023
Prima dell’edizione 2027, va ricordato che la Rugby World Cup verrà disputata nel 2023 in Francia facendo seguito all’edizione 2019 disputatasi in Giappone, in quello che è stato definito – e certificato dalle cifre – come il “Mondiale dei Mondiali”.
In Russia sperano che “una nuova prima volta”, visto che eventi di questo genere non sono mai stati ospitati a quelle latitudini, possa portare notorietà e benefici sia dal punto di vista economico sia da quello sportivo, visto che gli “Orsi” (soprannome della nazionale russa, ndr) all’ultima kermesse iridata, nonostante l’ultimo posto nella Pool A, non hanno malfigurato e potrebbero trarre beneficio da una manifestazione da giocarsi in casa.
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