Con il nuovo, probabile format del torneo di qualificazione, l’Italia – che non si ritrova da febbraio – perderebbe parte dei “vantaggi” acquisiti grazie alla graduatoria iridata
‘Quinte-al-mondo‘ è il tanto piacevole, quanto straordinario identificativo che accompagna l’Italdonne da ormai sei mesi, da quando le Azzurre, espugnando l’Arms Park di Cardiff nell’esordio del Sei Nazioni 2020 – in avvio di febbraio -, scavalcarono in un sol colpo Australia e Stati Uniti, portando per la prima volta nella storia una Nazionale italiana tra le prime cinque del World Rugby Ranking.
Un “traguardo” per certi versi platonico, in grado comunque di gratificare i successi delle ragazze, il lavoro dello staff – tecnico e di coordinamento – e di riflesso quello dei principali club del belpaese (dal Valsugana, ormai punto di riferimento negli ultimi due bienni, alla crescita notevole nell’ultimo triennio abbondante di Villorba e Colorno, su tutti), per altri, invece, estremamente importante in ottica qualificazione. Almeno così avrebbe dovuto essere.
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Già, avrebbe dovuto, perché il devastante ciclone chiamato emergenza sanitaria ha spazzato via tante competizioni legate al Mondo ovale in questo 2020, cancellate, oppure rimandate con diverse postille – ed altrettante potenziali pruriginose modifiche -, come nel caso del torneo di qualificazione alla Rugby World Cup 2021 in Nuova Zelanda.
Si va verso un nuovo format “penalizzante” rispetto a quello di partenza
Inizialmente il ‘RWC Qualifying tournament’ era in programma a settembre – con protagoniste Italia, Irlanda, Scozia e Spagna (quasi certa vincitrice del REC) -, con un format (doppia semifinale tra migliore e peggiore nel ranking, e tra seconda e terza, poi finale secca in casa della miglior finalista) decisamente intrigante per l’Italia, che – nettamente la squadra di vertice nel ranking mondiale tra le partecipanti – avrebbe verosimilmente affrontato la Scozia in semi, con ottime chance di passaggio del turno (e di approdo, quantomeno, al torneo di ripescaggio) e di giocarsi la finale casalinga, probabilmente contro l’Irlanda.
La competizione però è stata ufficialmente rimandata a data ancora da ufficializzarsi (anche se voci di corridoio parlano di fine novembre/dicembre come date possibili), e, soprattutto, pare probabile anche un cambio di format, con la nuova struttura oggettivamente “penalizzante” – rispetto a quella di partenza – per la Nazionale Italiana.
L’ipotesi che Rugby Europe – organizzatrice del torneo – metta in campo un round robin (tutte giocano contro tutte una sola volta, la prima va al Mondiale, la seconda al ripescaggio) è sempre più concreta e rappresenterebbe per le Azzurre (che dovrebbero giocare due gare in casa, contro il team del Cardo e la Spagna) un percorso ben più insidioso di quello già tracciato e pregustato con la doppia sfida alla Scozia, con l’incognita iberica e la possibile trasferta sull’Isola di Smeraldo ad alzare il tasso di difficoltà.
Una preparazione mai così importante, spazzato via dal covid
Prima che scoppiasse il caos a livello Mondiale, la federazione stava iniziando l’allestimento di una fase di preparazione – in vista del torneo settembrino – probabilmente mai così corposa per il comparto femminile. L’irruzione del covid, che ha causato sconquassi a livello planetario, però, ha sfortunatamente e comprensibilmente rivoluzionato idee, piani e priorità, con le ragazze che non si ritrovano dal vivo dallo scorso febbraio – e pare non ci siano ritiri in programma nel mese di agosto -, da quel nefasto pomeriggio lombardo del 23 febbraio 2020. Tuttavia, nonostante le tangibili e svariate problematiche logistiche, probabilmente le ‘Quinte-al-mondo‘ avrebbero meritato (oltre che necessitato di) un raduno estivo, per riprendere un lavoro – fermo forzatamente da mesi – che le ha portate nell’élite (o quasi) globale, e che non deve essere vanificato in ottica qualificazione alla Rugby World Cup.
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World Rugby Ranking femminile – aggiornato a fine luglio
- Nuova Zelanda 93.88
- Inghilterra 93.65
- Canada 87.49
- Francia 85.97
- Italia 79.19
- Australia 78.68
- USA 78.19
- Irlanda 73.40
- Galles 73.33
- Spagna 72.54
- Scozia 69.67
- Giappone 65.80
- Sudafrica 63.39
- Russia 61.10
- Kazakhstan 60.45
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