Placcaggi duri e leadership, il capitano dei Chiefs è qualcuno che vorresti al tuo fianco. Lo dicono i giocatori
Poche settimane dopo l’annuncio della sua nomina a head coach degli All Blacks, Ian Foster ha scelto Sam Cane come capitano della sua nazionale.
Una scelta che ha fatto discutere: in molti si aspettavano la fascia al braccio di un leader più evidente, come ad esempio Sam Whitelock, che non ha perso occasione di cercare di mostrarlo al mondo nel confronto diretto fra Crusaders e Chiefs dello scorsa settimana; altri hanno dubitato delle condizioni di salute a lungo termine di Cane, un giocatore che sul campo ci ha letteralmente rimesso l’osso del collo; altri ancora sostengono che non sia scontato che il numero 7 dei Chiefs sia il migliore nel suo ruolo.
E la polemica, con il passare delle settimane, non accenna a placarsi, complice il momento difficile che sta attraversando la franchigia di Waikato, sempre sconfitta in tutte le partite del Super Rugby Aotearoa.
Si è parlato di supposte difficoltà nell’instaurare un rapporto efficace con gli arbitri e delle prestazioni del suo compagno di reparto, Lachlan Boshier, che lo hanno messo in ombra. Ma attenzione a non sottovalutare Sam Cane, che forse non starà attraversando il momento migliore della sua carriera, ma rimane comunque un giocatore di livello spaziale. E a dirlo sono i suoi avversari.
Intervenuto ad Aotearoa Rugby Pod, il tallonatore dei Blues James Parsons ha detto: “Probabilmente devi prendere un placcaggio fatto da lui per renderti conto di quanto sia forte.”
“E’ uno di quelli che colpisce più duro sul campo, ma è anche uno dei più rispettati perché è evidentemente uno che mette la squadra davanti a tutto. Non è uno che pensa alla giocata da highlights, ma che si mette sempre nelle condizioni di fare la cosa più utile ai compagni in quel momento.”
“Un esempio della partita contro di noi – ha detto il numero 2 di Auckland – Ha fatto un placcaggio su Gerard Cowley ed è rimasto a terra per circa due minuti, quindi si è rialzato ed è andato immediatamente ad un altro placcaggio, sempre con la stessa spalla. Queste sono cose che ti fanno ottenere il rispetto degli altri giocatori, più della giocata spettacolare.”
Bryn Hall dei Crusaders ha concluso: “Per me non ci sono dubbi, è un grande giocatore ed è molto rispettato, continuerà a migliorare e sarà in forma sia nel proseguimento della stagione che con gli All Blacks.”
Che il numero 7 stia ritornando alla forma dei giorni migliori lo dicono anche i numeri. Contro i Crusaders ha fatto registrare la mostruosa cifra di 24 placcaggi e tre turnovers vinti, e in generale è il terzo miglior placcatore per numero di interventi del Super Rugby Aotearoa, nonostante non abbia giocato le prime due partite dei suoi Chiefs.
“Anche quando non è lui a vincere il turnover – ha spiegato ancora Parsons – è lui, con un placcaggio, che crea l’opportunità per un Lachlan Boshier o per un Mitch Karpik per rubare il pallone.”
Non sottovalutate il capitano Cane.
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