Umberto Casellato analizza il pre-stagione dei Bersaglieri, fra confronti con la stagione passata e uno sguardo al campionato che verrà
Il Rovigo è tornato in campo, a ranghi completi, già dallo scorso 3 agosto. Obiettivo: farsi trovare pronti e al meglio per una stagione che replichi i fasti di quella che Umberto Casellato e i suoi non hanno potuto portare a termine, non capitalizzando una supremazia sul campionato che, almeno fino a marzo, pareva evidente.
“Abbiamo finito la prima settimana di preparazione, con tutti i test fisici del caso, e abbiamo programmato per il 5 e il 12 settembre le prime due amichevoli con il Valorugby” racconta il tecnico rossoblu.
“Ovviamente i trequarti sono un po’ più in forma di prime e seconde linee, com’era prevedibile – scherza – ma siamo contenti soprattutto di essere tornati in campo al Battaglini tutti insieme a giocare e a divertirci.”
“La squadra è già al completo, eccezion fatta per i giocatori che si stanno allenando a Treviso con il Benetton: [Matteo] Canali, [Davide] Ruggeri e [Charly] Trussardi.”
La lista emergenti diramata dallo staff tecnico della nazionale italiana ha premiato i Bersaglieri: a Treviso il prossimo 10 agosto saranno cinque su quindici i giocatori sotto contratto con Rovigo. Oltre ai tre succitati, anche Lorenzo Citton e Edoardo Mastandrea si alleneranno agli ordini di Franco Smith.
“Sì, sicuramente un riconoscimento per i ragazzi e per i loro sforzi. Si sentiranno maggiormente presi in considerazione, anche se personalmente non credo molto in questa impostazione della lista emergenti – ha detto Casellato, scettico – Tutti gli allenatori della nostra nazionale hanno inizialmente voluto prendere in considerazione il Top 12 e poi hanno dovuto rivolgere la loro attenzione altrove, anche per la pressione di dover arrivare ai risultati.”
“Se mi posso permettere – aggiunge il tecnico, che in carriera ha allenato anche Venezia, Mogliano, Fiamme Oro e Benetton Rugby – trovo un po’ frustrante non avere ancora una data di partenza per i campionati. Psicologicamente sarebbe importante per tutti i giocatori e gli staff avere un obiettivo verso il quale muoversi, se poi dovesse essere spostata in avanti, saremo i primi a capirne e condividere le motivazioni. Anche da un punto di vista di sostegno economico, poi, le cose sono più complicate senza una data: penso a una realtà magari di Serie A, B o C che cerca di ottenere una sponsorizzazione per un campionato che non si sa quando ci sarà.”
Rovigo, in ogni caso, si farà trovare pronta all’appuntamento. La rosa è definita: non ci saranno altri movimenti in ingresso né in uscita, e sono circa 36 gli atleti agli ordini del tecnico veneto, solo qualcuno in meno dello scorso anno.
Chiamato a un confronto rispetto alla stagione precedente, Casellato non dà una risposta definitiva: “Difficile dire quale sia il nostro livello in assoluto rispetto alla stagione scorsa. Lo dirà il campo: la squadra aveva raggiunto una maturità invidiabile, sempre in grado di mantenere la calma, con un’equilibrio forte nello spogliatoio che poi si traduceva in atteggiamenti positivi in campo. Siamo riusciti a ribaltare un 14-3 contro il Valorugby, ad esempio.”
“Dal punto di vista della leadership ci mancherà sicuramente David Odiete, che pur non essendo una personalità appariscente è sempre stato un uomo importante all’interno dello spogliatoio. Un leader silenzioso che è forse la perdita più grande di questa stagione. D’altra parte, ha fatto una scelta di vita andando a giocare in Francia. Se non fosse stato così, mi piace pensare sarebbe rimasto in rossoblu a vita.”
Parlare di obiettivi risulta quasi superfluo: Rovigo gioca per rimettersi alla guida del campionato e cercherà di riprendere da dove aveva lasciato, con una sola sconfitta nelle dodici partite giocate.
“Quando alleni a Rovigo non ci sono molti altri obiettivi che vincere sempre. L’obiettivo è competere per la vittoria in ogni competizione a cui partecipiamo. Anche se ancora non le abbiamo viste in campo, credo che le antagoniste maggiori siano Valorugby, Calvisano e Petrarca, con le Fiamme Oro appena un passo più indietro.”
Un campionato, quello di Top 12 del 2020/2021, che vedrà in campo tanti giovani, un po’ per merito un po’ per ragioni contingenti. Casellato ne sceglie uno da tenere d’occhio, evitando di guardare in casa propria per correttezza: “Credo che Alessandro Garbisi, il mediano di mischia del 2002 del Mogliano, sia un giocatore davvero interessante, da tenere d’occhio durante la prossima stagione.”
Lorenzo Calamai
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