Amerino Zatta conferma che le trattative con la Federazione sono a buon punto e si aspetta di vedere i Leoni nel Pro14 fino al 2025
Questo agosto può essere un mese fondamentale per il futuro prossimo del Benetton Rugby. Certo, ci sarà il rientro in campo nel Pro14 con il doppio derby contro le Zebre, ma la società biancoverde sta lavorando alacremente per definire un accordo con la Federazione e blindare il rinnovo della licenza nel Pro14 per altri cinque anni. Sulle colonne del Gazzettino è intervenuto il Presidente del sodalizio veneto, Amerino Zatta, che ha fatto il punto della situazione.
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Se per quanto riguarda il lato economico Zatta ha preferito non esporsi fino ad accordo raggiunto (si parla di aumento del contributo FIR di 300.000 € che porterebbe il totale a 4 milioni e 800mila), ha invece sottolineato come le cose siano da considerarsi quasi fatte: “Confermo che attualmente siamo in fase di confronto per la conferma della partecipazione al Pro14 fino al 2025. Il nostro accordo è scaduto a fine giugno, stiamo lavorando assiduamente per concludere il tutto il prima possibile con esito positivo. Stiamo facendo delle valutazioni per quanto riguarda alcuni cambiamenti proposti dalla federazione, temi importanti che toccano direttamente la nostra società. Personalmente auspico che si possa definire il tutto entro ferragosto, o almeno prima del match contro le Zebre”.
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Si stanno dunque limando i dettagli, come si dice in gergo, per una firma molto importante che darà solidità al Benetton Rugby dopo un 2020 molto complicato, che complice la chiusura della stagione anticipata è facilmente considerabile come negativo, per usare le parole di Zatta, sia dal punto di vista sportivo che economico. Anche i rapporti tra la squadra veneta e la FIR potrebbero trarre giovamento da un accordo raggiunto in tempi e modi rapidi: “Tutto dovrebbe essere fatto di comune accordo con la federazione, è necessaria una comunione di intenti anche per la crescita del rugby italiano nella sua totalità. L’obiettivo deve essere quello di costruire una nazionale competitiva, in grado di giocarsela con le potenze europee e mondiali. Non basta la presenza in campo di staff e giocatori, serve prima di tutto una base di partenza solida per favorire la crescita del movimento” ha chiuso Zatta.
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