Il tallonatore racconta i suoi trascorsi in nazionale col tecnico dell’Inghilterra
Dylan Hartley vuota il sacco. Alla vigilia dell’uscita del suo libro – intitolato “The Hurt” – l’ex tallonatore e capitano dell’Inghilterra (97 caps per lui) in un’intervista al Telegraph rivela numerosi dettagli sui metodi di allenamento di Eddie Jones.
Training camp
“I giocatori erano spaventati a causa della ricerca della perfezione da parte di Jones – racconta Dylan Hartley – il mio fisico era posto a un livello di stress che spero in futuro possa essere ridotto per tutti quei rugbysti che si dedicano anche all’attività internazionale.
Gli assistenti dello staff tecnico non avevano contatti con i loro cari per non dare l’impressione di non essere focalizzati al 100% sull’attività dei training camp, mentre fra noi giocatori discutevamo spesso di quanto fossimo stanchi per il lavoro svolto. Io, in particolare, interruppi le visite con la mia famiglia durante il tempo libero: non volevo che sembrasse un luogo di prigionia quello dove ci trovavamo”.
La figura Eddie Jones e il suo rapporto con il ct
Nonostante tutto quello che gli ha fatto passare, il prima linea non si fa problemi nel considerare l’allenatore australiano il migliore da cui è stato allenato: “Mi rimproverava costantemente durante gli allenamenti dicendomi che non avrei fatto parte della squadra”. Dylan Hartley però fa sapere che con il coach era difficile discutere, dal momento che aveva ripreso una nazionale a picco dopo la Rugby World Cup 2015 portandola alla vittoria di due Sei Nazioni consecutivi e successivamente anche alla finale del Mondiale 2019.
La Rugby World Cup 2019
Nell’anno che precede la Coppa del Mondo in Giappone, il numero due si fa male al ginocchio e non viene convocato per la kermesse iridata: “Sei fo***to amico”, con queste tre parole Eddie Jones pose fine alla carriera internazionale di Hartley, che non ebbe più alcuna chance di provare a convincere il suo allenatore.
“Ha fatto quello che doveva”, afferma il giocatore, “ma questo non mi ha impedito di sentirmi come un pezzo di carne gettato nella spazzatura dopo aver superato la data di scadenza. Ne avevo abbastanza di essere comandato da lui”.
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