Abbiamo parlato con il DS del team Cremisi
Dopo la chiusura del ciclo triennale con Gianluca Guidi – nonostante l’ottimo rapporto con l’allenatore toscano, approdato a Calvisano – le Fiamme Oro iniziano un nuovo percorso, guidate dal neozelandese Craig Green, nuovo punto di riferimento tecnico del team Cremisi.
“Il presidente Armando Forgione è da sempre un grandissimo appassionato del Rugby neozelandese, e da tempo avrebbe desiderato avere un coach proveniente dall’isola dei tuttineri – spiega a OnRugby Claudio Gaudiello, direttore sportivo della compagine della Polizia di Stato -. Ci siamo riusciti portando a Roma Craig Green, un tecnico di grandissima esperienza, sia per quanto vissuto da giocatore che per quanto fatto da allenatore. Ci eravamo già sentiti anni fa, ma non eravamo riusciti ad incastrare il tutto. Quest’anno, invece, non appena si è chiusa la storia con Gianluca, ci siamo messi in contatto, convincendolo a sposare il nostro progetto”.
Obiettivi stagionali
“Chiediamo a lui di portare ‘culture’, filosofia di rugby e grande esperienza. Dovrà trasferire il suo know- how, tecnico e gestionale, a giocatori e staff. Il connubio con lui, comunque, è iniziato molto bene. In queste prime settimane assieme, abbiamo già potuto apprezzare il suo grande carisma. Una Persona che parla poco, ma che lascia sempre un segno quando apre bocca”.
Campionato e Coppa
“Il nostro obiettivo – sospinti anche dal lavoro di Craig – è quello provare a stare nelle prime 4. Non vogliamo essere da meno di Petrarca, Calvisano, Rovigo e Valorugby, le altre squadre che hanno le carte in regola per competere in ottica playoff. Siamo anche in attesa di capire come si svilupperà la Coppa Italia, per fissare un traguardo anche in una competizione che, per la prima volta da anni, vedrà al via tutte le squadre d’Italia”; dettaglia Gaudiello.
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Gestione permit player
“La gestione dei permit con le Zebre è migliorata esponenzialmente nel corso degli anni. Parliamo molto di più con il comparto dirigenziale ducale e con i giocatori coinvolti nel progetto. Qualche settimana fa abbiamo avuto un incontro con Bradley ed i suoi collaboratori, dove abbiamo trovato una linea condivisa per le gestione e l’utilizzo dei nostri ragazzi in multicolor. Il rapporto è solido, ed andrà consolidandosi sempre di più. Con il Benetton, invece, è più complesso, per una questione logistica. Nei primi mesi in cui un ragazzo entra nel nostro gruppo, infatti, deve restare a Roma per seguire dei corsi formativi, e non può allontanarsi per alcun motivo, nemmeno per questioni legate allo sport pro. A Treviso vorrebbero poter contare sui ragazzi scelti – lecitamente, guardandola dal loro punto di vista – sin dai primissimi mesi della preparazione. Aspetto che si scontra con le esigenze poliziesche degli atleti”, spiega nel dettaglio il DS Cremisi, prima di dare uno sguardo al nuovo progetto “emergenti”.
Nazionale emergenti
“Credo si tratti di un qualcosa di importantissimo per allargare ancor più la base di scelta dei giocatori. Trovo sia ottimo che Franco Smith ed il suo staff possano vivere vere giornate di allenamento a stretto contatto con i giovani emergenti delle franchigie ed i giocatori più interessanti del Top12”, conclude Gaudiello.
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