Il governo ha autorizzato la federazione a tornare in campo. Otto squadre al via per il ritorno in campo di tanti Springboks
Il Sudafrica potrebbe presto tornare ad avere delle partite di rugby sul suo territorio. Duramente colpito negli ultimi mesi, il paese dei Campioni del Mondo è all’asciutto praticamente da marzo, quando dal momento della sospensione del Super Rugby non si è più disputata nessuna partita. Nelle scorse settimane le squadre sono tornate ad allenarsi seguendo rigidi protocolli, ora è arrivato anche il via libera da parte del Governo.
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Nathi Mthethwa, ministro sudafricano per lo sport ha annunciato che il rugby può ufficialmente ripartire. Con cosa? Con Nuova Zelanda e Australia che hanno attivato dei tornei domestici, anche nella rainbow nation si rimarrà tra i confini interni, e si dovrebbe disputare la Currie Cup. Prestigiosissimo e antico torneo, molto importante nella storia del paese africano, la nuova edizione vedrebbe il suo svolgimento andare da metà settembre a dicembre. Sul chi vi prenderebbe parte non sembrano esserci dubbi: saranno 8 le squadre al via, in un elenco che comprende le quattro franchigie del Super Rugby (Bulls, Lions, Sharks e Stormers), le due del Pro14 (Cheetas e Southern Kings) e Griquas e Pumas, squadre delle provincie che giocano a Kimberley e Mbombela.
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Si giocherà in stadi vuoti, così come vengono effettuati in situazione di isolamento gli allenamenti, e si creeranno degli ambienti “bio sicuri” all’interno degli impianti. Queste le parole di Jurie Roux, CEO della federazione sudafricana: “Dall’inizio della pandemia abbiamo lavorato duro assicurarci il ritorno in campo. Siamo molto soddisfatti del fatto che il governo ci abbia dato luce verde per tornare in campo, adesso considereremo le varie opzioni a disposizione per organizzare il miglior torneo possibile”. Roux è intervenuto anche sulla possibilità di mandare gli Springboks in Nuova Zelanda per il Rugby Championship, dicendo di come si auguri che per novembre il governo allenti le misure per uscire dal paese, sottolineando come per ora la cosa più importante sia quella di tornare in campo anche solo in ambito domestico.
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